Catalfo:"La mia idea ribelle? Il salario minimo"(Altre News)

Aspi, fonti: è operazione di mercato, no statalizzazione - Conto corrente, quasi 6 milioni di italiani ignorano i costi

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Catalfo: "La mia idea ribelle? Il salario minimo"

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"La mia idea ribelle del momento è il salario minimo, è necessario sia inserito nel nostro contesto perché non dobbiamo dimenticare che in Italia ci sono 5 milioni di lavoratori poveri, che hanno un contratto ma un salario al di sotto della soglia di povertà". Lo ha detto la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo intervenendo nello spazio alle ’Olimpiadi delle Idee’ sul blog delle Stelle di M5S.

"E’ necessario intervenire e per fortuna non siamo soli, - ha aggiunto Catalfo - anche in Europa si parla in questo momento di salario minimo, la Commissione Ue sta portando avanti questo tema, con il commissario Schmit che ho incontrato più volte. C’è un percorso che rafforza la nostra idea italiana per un salario che consenta alle persone di vivere una vita dignitosa, a tutela non solo dei lavoratori ma anche del’economia italiana perché se i lavoratori hanno un potere maggiore si incentivano i consumi. E’ un tema importante che non abbandonerò di certo" ha detto Catalfo.

"E’ ipotizzabile il prolungamento del bonus per i lavoratori dello spettacolo", ha sottolineato la ministra, che ha spiegato che nel prossimo decreto sullo scostamento da 25 miliardi di euro, "la metà verterà su norme che riguardano il lavoro e ci sarà particolare attenzione per i lavoratori dello spettacolo e per gli stagionali del turismo, che sono tra i settori più colpiti e che partiranno più in ritardo".

"Mi sto accingendo a emanare il prossimo decreto con tutto il governo e anche se sarà pubblicato nella prima settimana di agosto la norma che sto studiando è fatta in modo che si possa presentare la domanda per la cig dal 15 di luglio", ha detto ancora Catalfo, continuando: "Quindi, nel caso in cui le aziende avessero terminato l’utilizzo delle 18 settimane precedenti previste dal ’Cura Italia’ e dal ’dl Rilancio’, - ha aggiunto - avranno la possibilità di fare domanda per ulteriori 18 settimane con il prossimo decreto, in continuità dal 15 luglio". Una norma pensata per alcuni settori soprattutto come "il turismo che nelle prime settimane di luglio hanno terminato le ore di cassa" ha precisato.

Aspi, fonti: è operazione di mercato, no statalizzazione

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L’operazione Aspi si configura come un’operazione totalmente di mercato e non come una statalizzazione della società. A sottolinearlo sono fonti finanziarie vicine al dossier nel puntualizzare che sarà proprio il mercato a stabilire la giusta quotazione di Aspi. Tutti i soci entreranno in fase di ipo e tutti pagheranno lo stesso valore. Il prezzo di ingresso per Cdp sarà quindi quello di ipo, come per gli altri investitori. La valutazione di Aspi, evidenziano le stesse fonti, sarà guidata dal mercato stesso, come avviene in tutte le ipo, e non ex ante.

Le modalità con cui Aspi verrá quotata sono contenute nella bozza di memorandum di intesa che Cassa Depositi e Prestiti ha inviato ad Atlantia venerdì scorso. Cdp ê ora in attesa di risposta. Secondo quanto s’apprende, la firma del Mou, prevista per domani, sarebbe destinata a slittare di qualche giorno.

Il ruolo della Cassa in questa operazione è quella di un soggetto privato e indipendente che opera nei limiti ed entro i ‘paletti’ stabiliti dalle legge. Il fatto che si tratti di un’operazione di mercato è dettato anche dallo Statuto di Cdp e testimoniato, concludono le stesse fonti, anche da quanto fatto dalle altre operazioni in cui la Cassa è investitore. Ed è il Cda a certificare che le operazioni approvate abbiano queste caratteristiche.

Conto corrente, quasi 6 milioni di italiani ignorano i costi

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Quasi 6 milioni di italiani ignorano i costi del proprio conto corrente, circa il 15% dei titolari di un conto bancario. In particolare le meno informate sono le donne, il 16,6% rispetto al 12,5% del campione maschile e i correntisti con un’età compresa tra i 45 e i 54 anni, il 17,3%. Sono questi i risultati di un’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat. Ma non solo. Il rapporto esamina anche come sia cambiata la percezione e le priorità degli italiani sulle spese di casa, e nello specifico sul conto corrente, a seguito dell’emergenza Covid. Se a gennaio 2020 il 17,3% del campione i riteneva il costo del conto corrente una delle voci più pesanti sul budget familiare e addirittura il 17,5% desiderava ridurne il peso, con il lockdown i valori sono calati, passando, a luglio, 2020, rispettivamente al 16,1% e al 16,9%, segno evidente di come l’attenzione delle famiglie si sia spostata su altre voci di costo.

In particolare, sono i correntisti tra i 65 e i 74 anni di età a percepire che il conto incida meno sul budget famigliare (12,4%) e solo l’8% dei giovani con un’età compresa tra i 18 e i 24 anni vorrebbe riuscire a risparmiare in questo ambito. Ma i costi sono davvero aumentati? Dall’analisi di Facile.it è emerso anche che il 14,6% dei correntisti ha lamentato un aumento del costo del proprio conto corrente durante il periodo marzo-giugno 2020 rispetto ai mesi precedenti al Covid.

Ma se gli italiani vorrebbe risparmiare sul conto corrente sono pochi coloro che trasformano il desiderio in realtà: tra marzo e giugno 2020, solo il 4,8% dei correntisti, pari a 1.998.021 individui, ha dichiarato di aver cambiato conto, percentuale bassa, ma che evidentemente risente delle oggettive difficoltà logistiche durante il periodo di lockdown.

Guardando invece a chi ha cambiato conto, sempre secondo quanto rilevato per Facile.it da mUp Research e Norstat, emerge che più di 1 su 4 (27%) lo ha fatto perché la propria banca non forniva un servizio di home banking. Il 23% ha invece preso la decisione perché riteneva inadeguato l’home banking offerto dal suo istituto.I più inclini a cambiare conto corrente sono stati gli uomini (5,4% vs 4,3% delle donne), i giovani con età compresa fra 25 e 34 anni (9,5%) e i residenti nel Nord-Est (5,8%).Un altro dato emerso dall’analisi è che il 5% degli intervistati, soprattutto al Sud (10%) e di età tra i 25 e i 34 anni, dichiara di non avere un conto corrente.

Redazione

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