Caso Epstein: Ghislaine Maxwell in attesa di giudizio
Negata la scarcerazione per il sussistere di elementi che ne permetterebbero la fuga
Il caso Jeffrey Epstein, il miliardario morto suicida il 10 agosto dello scorso anno nella sua cella del Metropolitan Correctional Center di New York, dopo essere stato incarcerato con la pesantissima accusa di abusi sessuali e traffico internazionale a danno di minorenni, in condizioni che restano tuttora non del tutto chiare, continua a dare i suoi risvolti. Gli sviluppi del caso, avrebbero infatti coinvolto nella vicenda, la moglie di Epstein, Ghislaine Maxwell, la socialite britannica, a cui sarebbero state rivolte accuse dirette da parte di ragazze coperte da anonimato, che denunciando gli abusi subiti a causa del giro gestito da Epstein, quando erano minorenni, affermano convinte che: «Senza Ghislaine, Jeffrey non avrebbe potuto fare quello che ha fatto». Negli scorsi giorni, il giudice di Mahnattan avrebbe negato la scarcerazione della donna, pagata profumatamente 5 milioni di dollari. Maxwell avrebbe infatti dimostrato un atteggiamento remissivo nei confronti degli agenti accorsi presso la sua villa nel bosco di Bradford, nel New Hampshire, dove si era rifugiata per sottrarsi alle proprie responsabilità.
Gli elementi a supporto di questa decisione sarebbero i molteplici legami internazionali e le straordinarie possibilità economiche a sua disposizione, che creano ottimi presupposti per un’eventuale fuga, considerando che la Maxwell sarebbe in possesso di tre passaporti, britannico, francese e statunitense e che sarebbe difficilmente estradata dalla Francia, e considerando anche i 20 milioni depositati in diverse banche, che le permetterebbero facilmente di far perdere le sue tracce, come tra l’altro già accaduto nell’ultimo anno precedente al suo arresto. La donna, a cui sono rivolte gravi accuse di adescamento di minori finalizzato allo sfruttamento sessuale e falsa testimonianza, rischia 35 anni di carcere, rimanendo pendente fino all’avvio del processo, previsto per luglio 2021. Non sarebbe la prima volta che i riflettori cadono su un personaggio pubblico del calibro di Epstein per questioni legate a denunce di molestie ed abusi a sfondo sessuale; si pensi al recente caso del produttore cinematografico Harvey Wenstein, che ha profondamente scosso Hollywood, alzando un polverone coperto negli anni dagli avvocati e i pubblicisti di Wenstein, che cancellavano le denunce con l’aiuto di minacce e accordi finanziari. Oltre 93 donne legate al mondo dello spettacolo, si sarebbero rivelate vittime di tali molestie e 14 sarebbero state le vittime confermate di stupro.
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