CRESCE LA POLEMICA DEI CACHET

Fiorello: “gli artisti che ce la fanno in Italia vengono considerati stronzi, coglioni che rubano i soldi ai contribuenti

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A tre settimane dal Festival di Sanremo, non mancano le polemiche che giornalmente sentiamo abbattersi sulla kermesse canora italiana. Nei giorni scorsi Claudio Baglioni, direttore artistico e conduttore, era finito al centro dell’attenzione per le critiche a Matteo Salvini riguardo alla gestione migranti e alle “…misure non adatte prese dal Governo”; critiche rispedite al mittente dal Ministro dell’Interno invitandolo a lasciare “… chedisicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo”. Situazione tornata alla normalità dopo una telefonata chiarificatrice (fonte AdnKronos), di giovedì scorso, tra il cantautore romano e il titolare del Viminale. Neanche il tempo di archiviare questa diatriba che ne arriva un’altra: questa volta, giusto per rispettare la tradizione sanremese, sono i cachet dei conduttori e degli ospiti a essere presi di mira. E ancora una volta è il popolo dei social network a innescare la “caccia alle streghe” dopo aver letto sui quotidiani i compensi per la direzione e conduzione di questa 69ma edizione del Festival, e per le ospitate che vedrà salire sul palco dell’Ariston personaggi popolari come Fiorello, il duo comico Paolo e Luca e Maurizio Crozza. E proprio lo showman siciliano, in queste ore, (fonte ANSA) è andato in soccorso del direttore del Festival domandandosi “perché i giornali e la gente si indignano con i conduttori del Festival di Sanremo Claudio Baglioni, Claudio Bisio e Virginia Raffaele per i compensi? E perché non ci si indigna allo stesso modo verso i delinquenti che rapinano, per quelli che non pagano le tasse (e quindi rubano soldi ai contribuenti) o per i politici che mangiano con le mazzette sulle opere pubbliche?”.

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I destinatari delle invettive di Fiorello sono quelli che si divertono a fomentare l’indignazione popolare e chi si scandalizza: “Io vorrei chiedere onestamente ad uno che è stipendiato (e che magari fa fatica) ’se tu avessi avuto velleità artistiche e ce l’avessi fatta, oggi che faresti, diresti non voglio soldi, non li merito?’. L’artista- aggiunge - non è un lavoro che possono fare tutti. Lo fai se hai talento, come Baglioni, Bisio e Raffaele che oggi guadagnano soldi, mica li rubano... Ma vengono messi sulla pubblica piazza e martoriati, vituperati, lapidati dalla gente che guarda e si indigna”. Al vaglio del tribunale dell’inquisizione della rete, in fin dei conti, sono stati sottoposti i 585mila euro di Baglioni(ndr, la RAI ha smentito il Corriere della Sera che scriveva, invece, di 700mila euro), 450mila per Claudio Bisio e 350mila per Virginia Raffaele. Insomma siamo ben lontani dal milione di euro intascato da Giorgio Panariello, Paolo Bonolis e Michelle Hunziker nel recente passato. Anzi, sono cifre più che accettabili se consideriamo gli introiti derivanti dalla pubblicità. Per Claudio Fasulo, dirigente della RAI, l’obiettivo è di aumentare del 5% la quota di 25 milioni di euro di ricavi fatta registrare nel 2018, al netto delle uscite che ammonterebbero a 12 milioni più i costi fissi. Stando così le cose, e con Baglioni che incasserà la stessa cifra dell’anno scorso, anche quest’anno mamma RAI probabilmente potrà gioire del successo economico e di pubblico che il cantautore prevede di bissare e superare rispetto alla precedente edizione. E questo può esser possibile, a mio parere, solo grazie al lavoro e all’impegno di quegli artisti che, per Fiorello, “…ce l’anno fatta e che in Italia vengono considerati stronzi, coglioni che rubano i soldi ai contribuenti”.

Umberto De Giosa

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