COSTELLAZIONI FAMILIARI, UN MONDO DA SCOPRIRE

La psicologa Giada Iodice, specializzatasi in Messico nell’Instituto de Soluciones Sistèmicas, ci parla di questa terapia diffusa oramai in tutto il mondo

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cms_5248/0.jpgSentire parlare per la prima volta di costellazioni familiari può lasciarci un po’ perplessi, in quanto la parola “costellazione” viene normalmente usata a proposito delle stelle e dell’oroscopo. Quindi viene spontaneo chiedersi, ma ha a che fare con l’astrologia? No.Come in ambito scientifico esistono malattie genetiche ereditarie, così in quello olistico o psicologico ereditiamo traumi e credenze familiari che incidono sulla nostra vita, dando origine a malesseri che possono manifestarsi addirittura sotto forma di sintomi fisici. Le costellazioni familiari sono terapie che lavorano proprio su queste dinamiche familiari, rendendo consapevoli coloro che le sperimentano. La consapevolezza ci rende padroni della nostra vita. Ne parliamo con la psicologa Giada Iodice.

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Come nascono le costellazioni familiari?

Le costellazioni familiari sono state introdotte nel 1980 dal teologo, psicologo e pedagogista tedesco Bert Hellinger. A 17 anni Hellinger, partecipa al secondo conflitto mondiale, dal quale ne esce provato. Studia filosofia e teologia e dopo essere diventato sacerdote viene mandato come missionario in Sudafrica. Li trascorre 16 anni con gli Zulu entrando in contatto profondamente con la loro cultura e tradizioni tribali. Negli anni 60 lascia il sacerdozio e torna in Germania, dove approfondisce i suoi studi, dedicandosi alla psicologia. Studia Psicoanalisi, la Terapia Primal, l’Analisi Transazionale, la Psicologia della Gestalt, la terapia Sistemico-Relazionale e molto altro ancora. Dal suo studio e dalla sua esperienza nasce la Teoria delle Costellazioni Familiari con la quale è divenuto famoso in tutto il mondo, grazie anche alla sua genialità.

Perché nelle Costellazioni Familiari si parla di Sistema?

In un sistema, il singolo non è isolato dal suo intorno, ma è in funzione di qualcosa di piu grande, il sistema appunto. Esistono tanti sistemi ad esempio: l’ecosistema, il sistema stellare, il sistema azienda, il sistema familiare e cosi via. Sembra che in ogni sistema ci siano delle forze assai potenti, per cui il singolo è per cosi dire responsabile per la parte che gli compete, spesso a sua insaputa, del funzionamento del tutto. Nella Costellazione Familiare, l’individuo non è mai preso come elemento isolato, ma inserito in un determinato contesto di relazioni, questo permette di trovare legami, connessione quasi sempre inconsce, portando alla luce le dinamiche nascoste che legano una persona al proprio sistema familiare, offrendole l’occasione di conoscere meglio la propria realtà e quella degli altri membri familiari. Queste dinamiche si possono esplorare con la rappresentazione delle costellazioni familiari.

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Cosa sono le costellazioni familiari e a cosa servono?

Le costellazioni familiari sono una disciplina relativamente giovane, che sta avendo una larga diffusione nel mondo. Il loro scopo è quello di portare armonia nella nostra vita e in quella della nostra famiglia, mettendo ordine laddove c’è disordine. Ognuno nasce con un posto di dignità che gli spetta (se sono il primo figlio o l’ultimo, se sono padre o madre o figlia), il problema nasce dal fatto che tutti noi giochiamo ai quattro cantoni e, per il profondo amore che ci lega alla nostra famiglia, ci spostiamo laddove riteniamo utile. E cosi vediamo figli prendersi cura dei genitori come se fossero adulti, o genitori sostituirsi ai figli per proteggerli, etc.. generando un "amorevole caos" che diventa un "disordine ereditario". Attraverso le Costellazioni Familiari cerchiamo di portare la luce e sciogliere "irretimenti" familiari che si trasmettono di generazione in generazione e che spesso sono alla base di un malessere profondo di cui è difficile rendersi conto. La costellazione familiare, ci mostra non solo quello che già sappiamo della nostra famiglia, il vero contributo consiste nello svelarci quello che non sappiamo, quello che è nascosto nell’inconscio familiare e nel nostro inconscio personale e sono la prova che ogni famiglia, ogni stirpe ha qualcosa come un proprio campo cosciente, con il quale si può entrare in contatto per avere importanti informazioni.

Come si svolgono le costellazioni familiari?

Si svolgono normalmente in gruppo. Una persona porta un tema, un problema su cui lavorare. Ai presenti viene chiesto di rappresentare il sistema familiare di questa persona. Questo ci da occasione di guardare dal di fuori il nostro vissuto e, grazie al supporto del costellatore, di vedere cose nuove di noi stessi e delle persone che ci circondano. Ai rappresentanti non viene chiesto di recitare ne di dare giudizi, ma solo di riportare le informazioni fisiche. Noi siamo abituati ad usare la saggezza e le informazioni depositate nel corpo, ma questo è un utilissimo strumento per accedere a informazioni altrimenti soffocate dalla mente. La persona interessata attraverso una rappresentazione messa in scena dai partecipanti può venire in contatto con le dinamiche familiari. In questo modo potrà andare all’origine di quelle difficoltà e chiarirle attraverso l’aiuto di un costellatore che guida la seduta. Chi mette in scena il proprio sistema familiare, non fa altro che osservare e dà, se è necessario, delle informazioni complementari. Il gruppo deve essere attento e concentrato.

Quando ha iniziato ad occuparsi di costellazioni familiari?

Avevo 20 anni, quando con la mia famiglia andammo in Messico in vacanza da un amico di mio padre adottivo che vive lì. In quella occasione ho conosciuto Sujey Alemàn Roldàn moglie del migliore amico del mio padre adottivo, psicologa e direttrice di Constelaciones Mexico, Instituto de Soluciones Sistémicas a citta del Messico. E’ stata parte della seconda generazione del dottorato in Terapia Transgenerazionale di Costellazioni familiari dell’Istituto di Bert Hellinger. Ha lavorato con malati terminali di cancro e AIDS, con bambini indigeni che vivono e lavorano per strada, con minorenni deviati e relative famiglie. Ha tenuto e tiene corsi e seminari in tutto il mondo. Io e la mia famiglia andammo lì per fare vacanza, eppure il contatto con il mondo delle Costellazioni Familiari ci trasformò, dandoci un’armonia completamente nuova, perchè ci permise di vedere tante dinamiche di cui eravamo ciechi. Tornata dal viaggio addirittura mio padre con il quale avevo avuto un rapporto difficile, mi chiamò per chiedermi scusa. Insomma quella terapia aveva rimesso ordine nelle nostre vite e le aveva cambiate in meglio. Durante la laurea in psicologia tenni un corso di due anni con la dottoressa Roldàn e dopo la laurea andai in Messico a vivere per 6 mesi e mi specializzai nel suo Istituto. Il Messico è molto avanti rispetto a noi in queste terapie. A mezzogiorno, su tutte le radio messicane si tengono sedute di meditazione, la città si ferma per parteciparvi.

Le costellazioni familiari fanno parte delle cosiddette pseudoscienze?

Nella scienza, una scoperta apre nuove frontiere e diventa a disposizione di tutti e i benefici sono alla portata di tutti. Chiunque nella sua piena autonomia e libertà può decidere di servirsene, magari per progredire ulteriormente. Nell’esplorare l’ignoto è necessario percorrere strade diverse, nessuno sa dire a priori quali siano quelle giuste. Questa tecnica si potrebbe definire psico-quantica e si distingue dalla psicoterapia anche se ne condivide e riprende molti aspetti. La costellazione consente di poter accedere attraverso i movimenti dei partecipanti ad un campo familiare informato, che al di la del tempo continua a mantenere tutti gli eventi riguardanti la famiglia registrati in questo campo quantico.

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Come mai queste terapie pseudoscientifiche riscuotono cosi tanto successo, forse la gente cerca soluzioni miracolistiche ai propri disagi?

I problemi vanno vissuti, osservati, metabolizzati e hanno bisogno del tempo necessario. La società attuale ci vuole guerrieri sempre pronti a ricominciare come prima, meglio di prima facendo finta che nulla sia successo. Invece di leccarci le ferite, ci mettiamo una maschera pur di non vedere e di non far vedere agli altri. Dopo un problema niente è più come prima, ogni esperienza bella o brutta che sia lascia un segno che ci appartiene per sempre. La gente sta divenendo consapevole è curiosa va alla ricerca di alternative. Questo testimonia una carenza, un’urgenza a cercare altrove. Si rivolgono da noi persone con disturbi fisici e psichici cronici, che non hanno trovato soluzioni attraverso i percorsi convenzionali, perchè le tecniche tradizionali spesso mirano a curare il sintomo, invece questa tecnica si rivolge alle cause che li hanno innescati. I risultati migliori a mio avviso si ottengono con una combinazione di trattamenti. Ricordo una ragazza affetta da psoriasi che partecipò ad una costellazione, non la rividi più. Dopo un anno mi mandò una mail nella quale mi ringraziava, grazie alla costellazione, aveva iniziato un percorso con la famiglia che le aveva cambiato la vita, il suo problema era molto migliorato.. Ovviamente c’è il rovescio della medaglia, persone a caccia del miracolo. Mi viene in mente un episodio. Un uomo si presentò al mio studio, aveva urgenza di partecipare ad una costellazione familiare, incuriosita gli chiesi come mai avesse tanta fretta, mi spiegò che aveva subito un furto e sospettava fosse stato un parente e ne voleva la conferma.

Vorrei ringraziare l’International Web Post per l’opportunità e concludere con una citazione di A. Einstein: Ci sono due modi di vivere la tua vita. Uno è pensare che niente è un miracolo. L’altro è pensare che ogni cosa è un miracolo.

Tina Camardelli

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