CONGEDO PARENTALE PER IL PAPÀ

La costante presenza paterna farà sentire il bambino più sicuro, forte ed equilibrato da grande.

CONGEDO_PARENTALE_PER_IL_PAPÀ.jpg

Nella Legge di Stabilità 2016 è stato introdotto un ampliamento del congedo parentale obbligatorio per i papà dipendenti. La durata del congedo passa da uno a due giorni, più 2 giorni di congedo facoltativo da utilizzare alternativamente alla madre, a condizione quindi che la madre rinunci a due giorni del proprio congedo.

Fino allo scorso anno i papà potevano avere 1 solo giorno di congedo di paternità obbligatorio, più altri 2 giorni di congedo facoltativo, alternativo al congedo di maternità della madre, entro e non oltre il 5° mese di vita del bambino.

E’ poco, è decisamente poco, ma è un piccolo passo avanti. Pensiamo solo che i padri svedesi possono fruire di due settimane di congedo parentale subito dopo la nascita del figlio. Ma in Svezia ai genitori spettano 480 giorni di congedo fino al compimento dei nove anni del bambino e nelle prime due settimane dopo la nascita entrambi i genitori possono fruire del congedo per avere la possibilità di accudire il bambino congiuntamente.

Il congedo di paternità ha numerosi vantaggi. Numerosi studi hanno dimostrato che i bambini che hanno la possibilità di avere la figura paterna molto presente saranno più sicuri e da adulti hanno maggiori probabilità di avere una vita comportamentale più equilibrata ed emotivamente matura. Non solo, secondo tali studi fa bene anche ai padri stare vicino ai figli, migliorano la loro salute e diventano più saggi.

Anni fa non si sarebbero mai affrontati questi temi ed è veramente bello vedere come lo sviluppo della coscienza porti risultati così importanti per il benessere complessivo delle persone e della società. Quando il buon senso ed il cuore diventano la guida per chi deve prendere decisioni in una famiglia, in una città o in una nazione, tutti i suoi componenti ne traggono beneficio e la società evolve.

cms_5084/2.jpgC’è però una cosa molto importante che sembra non sia stata ancora compresa dal legislatore, ma neppure dai consulenti in ambito medico. Mi riferisco alla condizione per cui i due giorni di congedo facoltativo spettanti al padre possono essere utilizzati solo nel caso in cui la madre rinunci a due giorni del proprio congedo. È importante la parità di genere, anzi, dovrebbe essere una cosa normale in una società che si ritiene evoluta, ma è assurdo che per fare un piccolo passo verso tale obiettivo si dimentichi dei bisogni del bambino, rischiando di produrre danni maggiori dei benefici che si vorrebbero raggiungere.

Come ho scritto nel mio ultimo libro “le 3 Menti Inconsce”, il bambino, quando è nella pancia, non sa di esistere come soggetto a sé stante, è totalmente identificato con la mamma, pensa di essere parte di lei. Quando viene partorito, per lui è un trauma, il primo e forse più grande trauma della vita di un mammifero. Le mamme di tutti i mammiferi, ma anche le mamme delle cosiddette civiltà sottosviluppate, istintivamente lo sanno e tengono il bambino vicino a sè per fargli sentire ancora il loro calore e per ridurre al minimo quel trauma. Basta osservare come si comportano le mamme di tutti i mammiferi che vivono liberi in natura, basta osservare come si comportano le mamme, in quelle nazioni in via di sviluppo, che vivono in tribù ancora incontaminate dalla cosiddetta civiltà. Attenzione, non stiamo parlando della mancanza di igiene, della mortalità infantile e di tutti i problemi che si trovano in tali società, la soluzione a quei problemi rappresenta sicuramente uno dei più grandi progressi della nostra civiltà. Stiamo parlando del rapporto istintivo che ha sempre guidato tutte le mamme di qualsiasi mammifero e che, purtroppo, è stato in gran parte perso nella nostra società: la mamma tiene il bambino sempre a contatto col suo corpo, lo tiene sempre con sé.

cms_5084/3.jpg

Quel rapporto istintivo non esiste a caso, è un comportamento naturale, indispensabile al bambino per maturare in modo sano ed equilibrato il distacco dalla madre e per crearsi una propria identità emotiva. Fino a quando è importante la presenza fisica della mamma per il bambino? Non ho studiato a fondo l’argomento, ma per capirlo è sufficiente vedere cosa succede nel mondo animale. In natura la mamma sa benissimo quando è il momento in cui può lasciare il cucciolo da solo, con il papà o con altri. Il momento giusto è quando il bambino ha sviluppato i sensi, è in grado di muoversi da solo, ha compreso che esiste al di fuori della mamma, che ha una sua identità, e, spinto istintivamente dalla curiosità, va a conoscere il mondo intorno a sé. All’inizio farà pochi passi, non si sente ancora sicuro, ha ancora bisogno di poter affidarsi alla mamma con cui si è identificato fino ad allora, ma piano piano matura la propria identità e comincia anche a sentirsi sicuro con le altre figure che vede quotidianamente e da cui riceve l’amore che necessita, a partire proprio dal papà. È così che il bambino supera correttamente il trauma della nascita, è così che sviluppa piano piano quella maturità emotiva che gli permetterà, da adulto, di vivere relazioni affettive sane ed equilibrate. Solo così il bambino non soffrirà di traumi di abbandono, non si sentirà mai solo, non soffrirà di gelosia.

Il rischio di allontanare la mamma troppo presto è che il bambino si formi già nei primi mesi di vita la credenza devastante: chi amo mi abbandona. È questa credenza che sta creando una società di single, adulti che non sanno amare o non amano solo per il terrore, inconscio, di rivivere il dolore dell’abbandono da parte della mamma. La gran parte delle dipendenze che si stanno diffondendo anche nei giovani - alcool, droga, lavoro, shopping, sesso, cibo, o social network - altro non sono che una delle modalità con cui il Sé istintivo del bambino cerca di colmare quel vuoto d’amore scaturito da quello che percepisce come abbandono da parte della mamma.

Ben venga dunque il congedo di paternità, i bambini, le mamme, le famiglie, ne hanno bisogno, ma il congedo di paternità, fino a che il bambino sarà in grado di staccarsi naturalmente dalla mamma, non dovrà mai essere sostitutivo della presenza materna.

Antonio Origgi

Tags: Antonio Origgi, congedo di paternità, coscienza, Le 3 menti Inconsce, maturità emotiva, Sé istintivo

Lascia un commento



Autorizzo il trattamento dei miei dati come indicato nell'informativa privacy.
NB: I commenti vengono approvati dalla redazione e in seguito pubblicati sul giornale, la tua email non verrà pubblicata.

International Web Post

Direttore responsabile: Attilio miani
Condirettore: Antonina Giordano
Editore: Azzurro Image & Communication Srls - P.iva: 07470520722

Testata registrata presso il Tribunale di Bari al Nrº 17 del Registro della Stampa in data 30 Settembre 2013

info@internationalwebpost.org
Privacy Policy

Collabora con noi

Scrivi alla redazione per unirti ad un team internazionale di persone dinamiche ed appassionate!

Le collaborazioni con l’International Web Post sono a titolo gratuito, salvo articoli, contributi e studi commissionati dal Direttore responsabile sulla base di apposito incarico scritto secondo modalità e termini stabiliti dallo stesso.


Seguici sui social

Newsletter

Lascia la tua email per essere sempre aggiornato sui nostri contenuti!

Iscriviti al canale Telegram