CINEMA E POESIA

La casa sul lago del tempo

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cms_20555/1s.jpgLettere antiche dalle cui righe si scioglie,

Appassionato l’inchiostro di un tempo passato,

Come nebbia svaniscono nel verde ricordo,

Attesa eppure di chi ancora

S’incontra e forse s’innamora,

Al momento forse sbagliato.

Sul crinale dei soliti giorni incessante

Uno, più giri, della porta scorrevole della vita

L’ombra di inquietudine foriera spesso appare,

La luce, talvolta, che ammalia, da bere.

Ad ogni giro, si trasforma il mondo.

Già: l’attesa può aver cambiato

Ogni amata parte di noi, quel che era comune.

Due cuori una volta i più aperti,

E due gusti più simili e all’unisono sentimenti.

La vita non è una scaletta, né un libro che

Tu puoi aprire a tuo piacimento

E – chiuso - emozionarti ancora,

Muovendoti correndo il vento sul viso.

Perdonarsi ogni giorno e darsi un sorriso

O svanire, come inchiostro lontan

La casa sul lago del tempo

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La poesia è un “acrostico”, con la particolarità di essere un “acrostico multiplo”

La casa sul lago del tempo (The Lake House), è una pellicola del 2006 di Alejandro Agresti, attori protagonisti con Keanu Reaves e Sandra Bullock, tra gli altri attori il famoso Christopher Plummer.

Nel 2006, la dott.ssa Kate Forster (Sandra Bullock) lascia una casa sul lago che ha affittato a Kenosha, in Wisconsin, per trasferirsi a Chicago.

Una storia d’amore al di là del tempo.

Kate lascia un messaggio nella cassetta postale per l’inquilino successivo con il nuovo indirizzo per inoltrare la sua posta.

Alex Wyler architetto impegnato nella progettazione di un condominio nelle vicinanze (villette a schiera), arriva alla casa sul lago e trova nella cassetta postale la lettera di Kate e decide di rispondere a Kate.

Un banale scambio di missive? Non proprio.

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In nota nella poesia per una riflessione esposta all’autore del romanzo in occasione di una delle presentazioni dello stesso:

“[A ‘Carducci baby’ il prof. Igor:]

Basta seguire la scaletta e prima o poi

troverai la strada per cominciare

e … per terminare …”

(Mario De Nardo, Indifferenza. L’ottavo vizio capitale, Novate Milanese (città metropolitana di Milano) Prospero Editore, 2019).

Frasi del film citate in nota per il componimento:

“Ti offrirei la mia spalla come tu hai fatto per me

e ti direi che in qualche modo le cose andranno meglio.

Se potessi fare una cosa per te oggi, da qui,

una cosa semplice, minima nel futuro,

spero che sia questa!”.

“ Sta tranquilla Kate, il tempo un giorno ci riunirà.

Anche se ora siamo distanti, troverò il modo

per esserti vicino e occuparmi di te!”.

“ Mi sono lasciata travolgere, trascinare da questa

bellissima fantasia nella quale il tempo si è fermato.

Ma non è vita vera Alex, e io devo imparare a vivere

quella che ho. Ti prego non scrivermi più,

non provare a cercarmi. Aiutami a dimenticarti.”.

Fabrizio Oddi

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