CASO MARO’, LA PROCURA DI ROMA CHIEDE ARCHIVIAZIONE

"Prove insufficienti"

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La Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sui due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in merito alla vicenda di due pescatori uccisi da colpi di arma da fuoco a febbraio 2012 al largo delle coste del Kerala, in India. A piazzale Clodio era aperto dal 2012 un fascicolo di indagine per omicidio volontario affidato al pm Erminio Amelio.

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I due fucilieri erano stati interrogati in Procura lo scorso luglio. Latorre e Girone furono già ascoltati dai pm di Roma il 3 gennaio del 2013 e nello stesso anno i pm capitolini disposero una perizia sul computer e su una macchina fotografica che si trovavano a bordo della Enrica Lexie, la nave su cui erano in servizio Latorre e Girone. Al termine degli accertamenti i pm di Roma, coordinati dal procuratore Michele Prestipino, hanno chiesto al gip di archiviare le accuse in quanto il quadro degli elementi di prova raccolti e’ insufficiente a garantire l’instaurazione di un processo.

PROCURA

cms_24085/1v.jpgPer la procura di Roma gli elementi di prova raccolti sono insufficienti per avviare un processo e gli accertamenti tecnici, balistici e autoptici irripetibili svolti in India, compiuti dalle autorità locali secondo regole che non sono quelle italiane, non sono utilizzabili. Un esempio sono le autopsie svolte sui due pescatori, i cui corpi sono stati cremati.

I pm nel motivare la richiesta di archiviazione spiegano di non aver riscontrato elementi sufficienti ad attribuire in modo univoco il fatto ai due indagati. Dagli accertamenti ad ampio raggio disposti dagli inquirenti e’ emerso inoltre che sulla Enrica Lexie, la nave su cui erano in servizio Latorre e Girone, erano state rispettate le regole di ingaggio: i componenti quando hanno visto avvicinarsi il barchino a 90-100 metri alla nave hanno prima mostrato le armi e poi sparato in acqua. Hanno pensato dunque di essere sotto attacco di pirati, elemento confermato anche da parte del personale indiano che era a bordo della nave.

Conclusioni che dal punto di vista penale hanno portato i pm, coordinati dal procuratore Michele Prestipino, a chiedere l’archiviazione. Una decisione non in contrasto con il risarcimento per le vittime e con la determinazione del Tribunale arbitrale dell’Aja che aveva attribuito all’Italia la giurisdizione penale sulla vicenda. Ora l’ultima parola spetta al gip chiamato a decidere sulla richiesta.

Redazione

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