Brunello Cucinelli: l’umanesimo aziendale della provincia italiana che porta il made in Italy del lusso in tutto il Mondo

Nutrire lo spirito per stimolare la creatività. Quando al lavoro si sta come a casa.

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Filantropo, anticonformista e sapiente creatore di un mix perfetto tra storia, spiritualità e modernità, Brunello Cucinelli, nato nel 1953 a Castel Rigone, (Perugia) è il classico “imprenditore illuminato”. Insignito negli anni con prestigiosi riconoscimenti proprio per l’approccio innovativo del suo fare impresa, fu il primo a colorare il cashmere cambiando le regole dell’eleganza. Da quell’idea nuova ed originale cominciò la sua storia di imprenditore vincente. Un imprenditore che fin da giovane osservava ed imparava. Lo racconta lui stesso in molte interviste: “Osservando negli anni ‘70 un mio giovane connazionale, imprenditore anche lui, Luciano Benetton, che con i suoi variopinti pullover aveva avuto un successo senza precedenti. Pensai che quel che Benetton aveva fatto con la pura lana vergine poteva esser fatto anche con il cashmere. Così andai a trovare un vecchio conoscente del mio paese, produttore di maglieria, chiedendogli di vendermi alcuni chili di quel pregiato filato e con un paio di esperte maglieriste iniziammo a realizzare i primi pullover colorati da donna. Era la prima collezione: cinque pullover colorati. Fu l’inizio della nostra storia”.

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Oggi la Brunello Cucinelli S.p.A., oltre al core business rappresentato dal cashmere, produce collezioni complete di abbigliamento e accessori ed è ormai uno dei marchi più affermati nel settore del lusso e della moda sport-chic. Dà lavoro a 570 dipendenti interni e a circa mille collaboratori esterni, rigorosamente italiani, e produce un fatturato di oltre 200 milioni di euro, di cui ben il 65 percento arriva dalle vendite all’estero, soprattutto Stati Uniti, Europa, Giappone, Russia e Estremo Oriente. Qual è il segreto del suo successo? Aver rimesso l’uomo al centro. Non è un caso che il nuovo orientamento dell’economia stia puntando proprio sulla valorizzazione dell’uomo come mezzo per migliorare l’impresa e darle un senso non limitato al mero profitto. In questo senso Brunello Cucinelli ha avuto l’intuizione e il coraggio di precorrere i tempi. In quella che definisco “impresa umanistica” si lavora seguendo un identico obiettivo e si condivide un insieme di valori, non materiali, nei quali ci si riconosce come parte dell’intera azienda.

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L’impresa risponde ad una sua etica: tanto al suo interno, nei rapporti interpersonali, quanto all’esterno e mette sempre l’umanità al primo posto. Nel 1985 Cucinelli acquista il castello trecentesco di Solomeo, un piccolo e tranquillo borgo collinare di circa 400 abitanti, immerso nel verde e lo trasforma nella nuova sede aziendale. La Cucinelli SPA diventa una grande famiglia. Gli attuali collaboratori interninon timbrano nessun cartellino e mentre sono alla scrivania, creano, tagliano, discutono, disegnano, telefonano, scrivono al computer circondati da affreschi, bellezze paesaggistiche immerse nel verde e nella tradizione contadina ed artigiana. Basta con i capannoni tristi e grigi! La creatività viene primari tutto. E per esaltarla e farla emergere è necessario creare un ambiente sereno, bello sia dal punto di vista fisico che psicologico tra le persone. Altra particolarità di Brunello Cucinelli è il fatto di rendere il pranzo un momento sacro della giornata in azienda: si mangia assieme come se si fosse in famiglia con cibi locali preparati secondo la tradizione umbra dalle massaie del borgo. Si vive interconnessi col territorio in cui si crea e si produce. Si vive circondati dalla bellezza della storia di cui si è
portatori.

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Questa missione evangelica di esportare il Nuovo Verbo del Fare Impresa sembra coinvolgere tutti: dal gruppo dirigente e i lavoratori fino ad arrivare alla popolazione locale che vive l’azienda rappresentandone la base culturale ed umana, fondamentale per l’attività creativa che fa del marchio “Cucinelli” il principale fattore di successo globale. Un’azienda che va oltre sé stessa, che si apre al mondo, accogliendo in visita curiosi e visitatori, mostrando loro tutti i processi produttivi, dalla scelta delle materie prime fino ad arrivare al capo finito e confezionato. Seguendo questa sua filosofia il nostro imprenditore – amante del greco pur non parlandolo e della mitologia greca e non poteva essere altrimenti data la sua impronta umanistica - ha raggiunto tre obiettivi:

• produrre abbigliamento in cashmere e accessori di lusso venduti in boutique presenti in quattro continenti;

• creare un mondo al quale tutti vogliono appartenere, che è la condizione primaria per essere un vero leader;

• utilizzare parte dei profitti nella riqualificazione del borgo e del territorioper lasciare alle future generazioni un posto migliore e più bello rispetto a come lo si è trovato.

cms_4993/5.jpgIn conclusione. L’umanesimo aziendale della provincia italiana è racchiuso in questa nota citazione di Brunello Cucinelli "Ho sempre coltivato un sogno, quello di un lavoro utile per un obiettivo importante. Sentivo che il profitto da solo non bastava e che doveva essere ricercato un fine più alto, collettivo.
(...) Ho capito che al fianco del bene economico dovevo mettere il valore dell’uomo e che il primo è nullo se privo del secondo."
Ecco un esempio vincente per i giovani che vogliono fare impresa. Cucinelli è un uomo della provincia italiana che ha intuito prima di ogni altro che: uomo, storia e bellezza, se messi in relazione, possono dare all’idea creativa quel “quid” in più per occupare i mercati emergenti e diventare leader mondiali. Dietro un eccellenza italiana della moda c’è una filosofia d’impresa che viene prima del semplice saper fare. Dobbiamo imparare a conquistare prima noi stessi con la nostra storia e la nostra tradizione e dopo conquisteremo il mondo imprenditoriale. Dietro un prodotto di sartoria c’è prima di tutto una realtà da costruire, vivere e raccontare. Solamente poi quella realtà diviene un capo, venduto ed esportato nel mondo.

Enrico Marotta

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