Bozza dl:slittano comunali e referendum (Altre News)

Conte: "A tutti lavoratori guanti e mascherine gratis" - Renzi: "Da italiani lezione di serietà al mondo" - Zingaretti: "Serve intervento straordinario Ue" - Salvini:"Prima si chiude Schengen meglio è"

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Coronavirus, bozza dl:slittano comunali e referendum

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A causa dell’emergenza coronavirus, potrebbero slittare le elezioni comunali previste in primavera. Si terrebbero in autunno-inverno, in una data compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre. Questa una delle proposte avanzate dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà al dl sulle misure per contrastare il Covid-19. "In deroga a quanto previsto dall’articolo 1, comma 1, della legge 7 giugno 1991, n. 182, limitatamente all’anno 2020, le elezioni dei consigli comunali, previste per il turno annuale ordinario, si tengono in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2020", si legge nella bozza.

E anche il referendum sul taglio dei parlamentari potrebbe slittare fino all’autunno. Secondo quanto previsto nel dl, il termine entro il quale è indetto il referendum "è fissato in duecentoquaranta giorni", si legge nella bozza che apre dunque a un nuovo rinvio. L’ordinanza che ha ammesso il referendum risale a fine gennaio dunque, calendario alla mano, i 240 giorni scadrebbero a fine settembre.

Coronavirus, Conte: "A tutti lavoratori guanti e mascherine gratis"

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"Dobbiamo essere tutti consapevoli che tutti coloro che stanno lavorando - operai, tecnici, quadri - non espletano semplici prestazioni lavorative secondo lo schema di scambio lavoro/retribuzione. In questo momento questo loro sforzo assume un particolare significato: è un atto di grande responsabilità verso l’intera comunità nazionale". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte ai sindacati e alle associazioni industriali.

"E proprio perché è un atto di responsabilità nei confronti di noi tutti, noi tutti abbiamo il vincolo morale e giuridico di garantire loro condizioni di massima sicurezza", ha rimarcato il presidente del Consiglio.

"Con la Protezione civile - ha spiegato il premier - stiamo compiendo sforzi straordinari per essere nella condizione, già nei prossimi giorni, di distribuire gratuitamente a tutti i lavoratori dispositivi di protezione individuale".

Coronavirus, Renzi: "Da italiani lezione di serietà al mondo"

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"Un pensiero controcorrente prima di andare a letto. Molti dicono che gli italiani sono indisciplinati e che è impossibile ottenere il rispetto delle regole. È un pensiero comune, ricorrente. Mi permetto di dire che mai come in queste ore ci stiamo rendendo conto che non è vero, non è così. Gli italiani stanno dando una lezione al mondo di serietà, di compostezza, di rigore civico". Lo scrive su Facebook Matteo Renzi.

"Le immagini delle persone in fila davanti ai supermercati, la musica dalla finestra, i commenti scherzosi sui social e in chat. Siamo un grande popolo anche nella difficoltà. Oggi è importante che gli altri Paesi facciano tesoro della nostra esperienza e dei nostri errori per evitare di vivere anche loro il blocco totale come noi. E soprattutto - sottolinea Renzi - è importante che i sacrifici che gli italiani stanno facendo servano davvero quando dovremo ripartire: per questo le misure economiche dei prossimi giorni saranno decisive. Noi facciamo tutti il tifo perché il Governo metta in campo tutte le risorse necessarie, prima possibile".

"Intanto un pensiero ai medici, agli infermieri, a chi è in prima linea in corsia. Ma anche alle persone che si sono scoperte positive, alle loro famiglie. Possiamo solo immaginare i loro timori quando viene la notte e ci mettiamo alle spalle un’altra giornata di quarantena. E un pensiero infine alle tante persone che sono sole, sole da giorni e che vivono questo tempo con il cuore a pezzi, costrette in casa, senza contatti con nessuno fuori dalla Tv o dallo smartphone. Pensando alla civiltà che queste persone esprimono anche nei loro silenzi, vado controcorrente. E dico che no, non sono veri i luoghi comuni sugli italiani: siamo forti, ragionevoli, coraggiosi. E soprattutto sappiamo resistere, sempre. Buona notte. Andrà tutto bene, davvero", conclude Renzi.

Coronavirus, Zingaretti: "Serve intervento straordinario Ue"

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"Serve una mobilitazione e una comune dimensione europea di questa crisi". Lo scrive, in una lunga lettera ai leader dei partiti progressisti europei, Nicola Zingaretti. Lettera pubblicata su Fb dal segretario Pd. "Come sapete la Commissione europea ha adottato alcune prime misure - anche attraverso la costituzione di una task force e altre ne sta adottando in queste ore - e, della questione, discuterà, già nei prossimi giorni, il Parlamento europeo. Le ragioni che stanno alla base del nostro impegno di rafforzano".

"La costruzione di un welfare efficiente ed aperto a tutti, la definizione di un nuovo modello di sviluppo, la difesa delle fasce sociali più deboli, la valorizzazione del lavoro e della ricerca, la solidarietà tra gli stati, diventano alla luce di questa emergenza obiettivi di stringente attualità".

"Per questo credo sia importante che tutti i nostri Partiti siano all’avanguardia nell’affermare che, di fronte a una sfida globale destinata a produrre serie conseguenze su ogni piano, nessuna persona, nessun territorio, nessun Paese si debba sentire isolato nell’affrontare una situazione inedita. Serve una mobilitazione e una comune dimensione europea di questa crisi".

"Servono rapide e forti scelte europee nel campo economico. Anche da parte della Bce" scrive Zingaretti ai leader dei partiti progressisti europei. "I nostri Paesi, nel quadro europeo, devono potere porre in essere interventi straordinari di sostegno ai sistemi produttivi, a quelle attività (come il sistema turistico, della cultura e dei trasporti) che più rischiano di essere colpite, ai lavoratori delle aziende che possono trovarsi in situazione di difficoltà, all’accesso al credito", aggiunge.

"E’ questo il momento per utilizzare in positivo le possibilità che un sistema - come quello dell’Unione Europea - di regole e politiche comuni ci può dare, evitando ogni chiusura e dando ai nostri cittadini il senso di un impegno comune". "Dobbiamo dimostrare di essere capaci, innanzitutto noi della famiglia socialista, di uno spirito di solidarietà, comprensione e flessibilità, lavorando assieme per coordinare e condividere tutte le necessarie azioni comuni" si legge nella lettera.

"Ciò riguarda innanzitutto gli aspetti sanitari, sostenendo la ricerca scientifica, i sistemi sanitari, l’opera di prevenzione e di ricerca, mettendo in comune le esperienze che si stanno facendo sul campo. Ma riguarda anche, ed è questo un aspetto fondamentale, la lotta contro ogni possibile acuirsi di forme di diseguaglianza sociale causate dalla crisi". "Per questo è importante mettere in atto, da subito, tutte quelle misure che saranno necessarie per contrastare conseguenze gravi sul piano economico, sociale e occupazionale".

"Questa crisi è, oltre che una grave emergenza complessiva, anche un test per l’Europa" sottolinea il segretario Pd. "Al di là delle singole misure che verranno decise dalla Commissione, è il futuro stesso dell’Europa che è in ballo, e non solo per i profili tecnico-economici, ma per la sua capacità o meno di agire come soggetto politico, di comunità reale di intenti. Non come sommatoria di scelte singole. È nelle crisi che possono nascere le svolte, ed è in queste svolte che deve sentirsi forte la nostra voce", conclude Zingaretti.

Coronavirus, Salvini: "Prima si chiude Schengen meglio è"

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Quanto sta avvenendo in Ue "è l’ennesima dimostrazione che se è questa l’Europa che dobbiamo lasciare ai nostri figli, allora tanto vale fare una cosa diversa. Prima si chiude Schengen meglio è". Matteo Salvini punta il dito contro Bruxelles, dopo le polemiche di ieri su spread e borse. "Lasciatemi esprimere il mio disgusto, orrore e vergogna per quello che accade in Europa", dice il leader della Lega.

"Al governo abbiamo chiesto chiarezza e velocità di interventi. E proponiamo, con spirito di leale collaborazione - sottolinea in vista del decreto del governo - che l’esenzione degli adempimenti fiscali non si limiti solo a chi fattura fino a 400.000 euro che sarebbe effettivamente insufficiente. Come Lega chiediamo che il governo si uniformi alla definizione europea di microimpresa, facendo ricadere nell’esenzione tutte le aziende e partite Iva con fatturati fino a due milioni di euro".

"Ci auguriamo una risposta già nelle prossime ore anche perché lunedì 16 ci sono le scadenze fiscali e i commercialisti sono in attesa di doverose indicazioni", conclude il leader della Lega.

Redazione

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