BEATLES: “WHITE ALBUM” DA GUINESS

La copia 0000001 di Ringo Starr, battuta all’asta per la cifra record di 790 mila dollari. In beneficenza i proventi della vendita

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Al Guiness dei Primati non ci abitueremo mai! Sono molti i “guiness” che in tanti anni sono stati assegnati a oggetti o a imprese umane, spesso, folli o bizzarre; ma chissà se è della mia stessa opinione Ringo Starr. Facciamo un salto indietro nel tempo, andando a Beverly Hills nel Dicembre 2015: in una famosa casa d’aste, la Julien’s Auction House, ha suscitato molto scalpore la copia (LP) numero 0000001 del White Album dei Beatles appartenuta per l’appunto al noto batterista dei Beatles. La cosa che ha fatto arricciare i nasi ai ricchi snob amanti di opere d’arte pittorica o di pezzi di antiquariato, è il prezzo battuto durante l’asta per un oggetto da “culto”. Il disco, ovviamente in vinile, è stato acquistato da un anonimo partecipante all’asta, per l’enorme cifra di 790 mila dollari (circa 710 mila euro). E il “Guiness”, pertanto, ha stabilito che il disco in questione è il più costoso di sempre, superando il precedente record detenuto dal disco di Elvis acquistato per 305 mila dollari (circa 273 mila euro).

cms_4491/Beatles.jpgSi tratta di un oggetto molto raro visto che i quattro Beatles decisero di farsi stampare delle copie del disco tutte con il seriale 0000001 mentre quelle in vendita nei negozi partivano dal numero 5 (quest’ultimo venduta ad un’asta nel 1008 per 30mila dollari). Per la cronaca, il White Album, è statopubblicato nel 1968 dalla Apple Records e non tutti sanno o ricordano che la particolarità del vinile è la copertina tutta bianca con il nome della band in rilievo. Questo lavoro dei Beatles per la rivista Rolling Stone, è tra i dieci dischi più belli di sempre, in una lista di 500 migliori album. Sono tanti gli aneddoti e le storie in parte verosimili che si celano dietro questo nono lavoro dei Fab-Four. Si racconta di continue liti durante le registrazioni dell’album, con l’abbandono della band, per un breve periodo, di Ringo Starr; per alcuni brani, addirittura, Lennon, McCartney e Harrison, lavorano separatamente.

cms_4491/Polansky_e_Moglie.jpegMeno pittoreschi sono i fatti di cronaca in cui si narra di Charles Manson (N.d.R. Noto maniaco-criminale americano, mandante di alcuni efferati omicidi come quello della moglie del regista Roman Polansky), abbia trovato ispirazione dalle canzoni contenute nel doppio album. Secondo le indagini condotte all’epoca dei fatti (1968-1969), Manson aveva trovato molte similitudini con il libro dell’Apocalisse di Giovanni, al punto da convincersi che i brani erano contenitori di messaggi subliminali decisivi per le proprie azioni: I Will (con cui gli veniva chiesto di incidere un disco), Honey Pie (annuncio del viaggio dei Beatles in California), Don’t Pass Me By e Yer Blues (appelli a Gesù/Manson), Sexy Sadie (che richiama il nome con cui Manson aveva battezzato un’adepta), Rocky Raccoon (’coon’ nel significato di ’negri’, nei confronti dei quali Manson aveva sviluppato una forte paranoia), Happiness Is a Warm Gun (in cui lesse riferimenti sessuali e l’esortazione ai neri americani ad imbracciare le armi), Blackbird (con il richiamo ai diritti del popolo di colore), Piggies (con la descrizione della vita opulenta da parte dei membri dell’establishment), Helter Skelter (inteso come il futuro scontro razziale e non nell’accezione di "scivolo da luna park"), Revolution 1 (con il titolo interpretato come un altro incitamento ai neri perché si sollevassero) e Revolution 9 (con il caos sonoro, le urla, i pianti e i rumori di un mitra in azione). Una curiosità legata a questo lavoro, riguarda Cry Baby Cry: alla fine del brano parte una brevissima canzone dalla melodia triste, cantata da Paul. Il brano è quasi attaccato alla traccia successiva (Revolution 9). Questo breve pezzo, senza titolo, alimenta la leggenda della morte di Paul McCartney, in quanto il testo ripete: «Can you take me back?» ("Puoi riportarmi indietro?") per l’intera durata della canzone. Alla fine White Album, in pochi mesi, vende oltre quattro milioni di copie (20 milioni venduti nei soli States), è il disco dei Beatles più acquistato negli Stati Uniti. Per nostra fortuna, la vendita dell’album è servita per uno scopo benefico: i proventi della vendita sono andati alla Lotus Foundation, che l’ex batterista dei Beatles gestisce con la moglie Barbara Bach. E noi ci auguriamo che la notizia sia giunta anche oltre le sbarre della cella di Manson.

U. D.G.

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