BABBO NATALE

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Chi è Babbo Natale? Esiste davvero oppure è il frutto della nostra fantasia? Quale leggenda si cela dietro a questo personaggio universalmente conosciuto?

Barba e capelli bianchi, naso e zigomi rubicondi, abito rosso che non cela un ventre importante, cappello a punta e l’immancabile sacco zeppo di regali: ecco come appare nell’immaginario collettivo colui che conosciamo con il nome di BABBO NATALE. Ma non in tutti i Paesi si chiama così. Scopriamo perché.

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Babbo Natale è presente in molte culture ma le sue origini sono cristiane.

Questa figura ci riporta, infatti, al vescovo San Nicola, che visse intorno al 300 d.C.: conti alla mano, Babbo Natale ha oggi circa 1700 anni!

Attenzione, però: San Nicola non era italiano ma turco! Il Vescovo di Myra era solito distribuire doni e cibo alle popolazioni più povere, cosa che diede origine alla leggenda della distribuzione dei regali.

Quando, nel XVI secolo, la riforma protestante abolì ovunque la celebrazione dei santi, l’Olanda mantenne la tradizione di San Nicola trasformandolo nella figura leggendaria di SinterKlaas la cui missione, ovviamente, era quella di consegnare i regali.

Nel mondo Babbo Natale è conosciuto anche con altri nomi: Santa Claus negli Stati Uniti, Père Noël in Francia, Dun Che Lao Ren (“il vecchio Natale) in Cina, Hotei Osho in Giappone, ovvero il dio che porta i doni. In Norvegia si chiama Julenissen, ovvero lo gnomo di Natale.

Tanti nomi ma un’unica missione: distribuire doni ai bambini.

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Babbo Natale di Thomas Nast - 1881

Furono Thomas Nast (illustratore) e Clement Clarke Moore (scrittore) che, nel 1881, contribuirono a creare la moderna immagine di Babbo Natale. Ecco la storia.

La sera della vigilia di Natale, un vecchio dalla barba bianca sale sulla sua slitta trainata da renne volanti per andare di casa in casa a distribuire regali ai bambini. Con il suo enorme sacco pieno di regali, si cala dal comignolo fino al caminetto e deposita i doni sotto l’albero di Natale.

Ma cosa fa tutto il resto dell’anno? Negli altri 364 giorni, Babbo Natale ascolta i desideri dei bambini e costruisce i giocattoli insieme a sua moglie e ai suoi aiutanti, gli elfi. Sì perché Babbo Natale ha una moglie: la signora Claus.

Questa figura è molto più recente: risale, infatti, al 1849.

È menzionata per la prima volta nel racconto “A Christmas Legend “del missionario James Rees, dove si narra che viaggi al fianco di Babbo Natale per aiutarlo a consegnare regali ai bambini.

Da quel momento la signora Claus - che non ha un nome proprio - è apparsa in moltissimi altri racconti.

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Santa Claus e la signora Claus

Ma torniamo al racconto delle origini.

Abbiamo visto come tutto parta dalla figura del vescovo San Nicola di Myra, tant’è che in Europa (Paesi Bassi, Belgio, Austria, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia) e in alcune regioni d’Italia, Babbo Natale viene ancora raffigurato in abiti vescovili.

San Nicola viene festeggiato il 6 dicembre e, in alcuni Paesi, in questo giorno si distribuiscono doni ai bambini.

Andiamo ancora più indietro.

Il folklore germanico (prima della conversione al cristianesimo) racconta come il dio Odino tenesse una battuta di caccia annuale nel periodo di Yule (solstizio d’inverno), insieme ad altri dei e guerrieri caduti. La tradizione vuole che e i bambini lasciassero i propri stivali vicino al caminetto, riempiendoli di carote, paglia o zucchero per rifocillare il cavallo volante del dio Sleipnir. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolci. Questa storia è sopravvissuta anche in epoca cristiana, mescolandosi alla figura di san Nicola.

Ancora oggi in alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, i bambini appendono la calza al caminetto perché vengano riempite di dolci e di regali. In Italia, lo facciamo il 6 gennaio, nel giorno dell’Epifania.

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San Nicola/Claus

Dove abita Babbo Natale?

La dimora cambia a secondo delle tradizioni.

Negli Stati Uniti si sostiene che si trovi al Polo Nord (in Alaska), mentre in Canada si dice che sia a nord del Paese.

Quanto all’Europa, la versione più diffusa è quella finlandese, che colloca la casa di Babbo Natale in Lapponia, per la precisione nel Circolo Polare Artico.

Per i Norvegesi, invece, la sua residenza è a Drøbak, dove si trova anche l’ufficio postale di Babbo Natale.

Sì, perché scrivere una letterina a Babbo Natale per esprimere i propri desideri, fa parte della tradizione.

Pensate che in molti Paesi, le Poste accettano le lettere che i bambini scrivono a Babbo Natale e gli stessi impiegati o i volontari, rispondono ai piccoli.

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Con l’avvento di internet tante cose sono cambiate: esistono addirittura dei siti che permettono di seguire la traiettoria di Babbo Natale mentre viaggia per il mondo. Ma ben prima che ciò avvenisse, nel 1958 la rivista del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) pubblicò in copertina un radar meteorologico con Santa Claus sullo schermo (era il numero di dicembre).

Nel 1955 Sears Roebuck - un grande magazzino di Colorado Springs, negli Stati Uniti - consegnò ai bambini un fantomatico numero di telefono di Babbo Natale, da chiamare il giorno della vigilia. Per un errore di stampa, questo numero corrispondeva al comando della difesa aerea. Quando il colonnello Harry Shoup, di turno il 24 dicembre, iniziò a ricevere le telefonate dei bambini, si rese conto dell’errore ma non volle deluderli. Stando al gioco, disse loro che sui radar c’erano davvero dei segnali che mostravano Babbo Natale in arrivo dal Polo Nord.

Tre anni dopo, statunitensi e canadesi hanno creato un programma congiunto di monitoraggio di Babbo Natale - il NORAD Tracks Santa - disponibile sul sito web del comando della difesa aerea.

Buon Natale a tutti!

Simona HeArt

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