Amici a 4 zampe
L’agnello è un cucciolo. Torniamo umani a Pasqua e sempre

Le pecore sono animali intelligenti e hanno un ‘ottima memoria anche a distanza di anni come dimostrano le ricerche del dott. Keith Kendrick, del Babraham Institute di Cambridge, Inghilterra.
Hanno un carattere mite e docile, sono capaci di adattarsi a qualsiasi condizione climatica. Purtroppo il nostro modo di trattarle le fa vivere nel continuo terrore, impedendo loro di mostrare la loro vera natura. Le pecore tendono a seguire un guida, ma non è mai il maschio quello più forte, di solito si tratta della femmina più saggia, eventualmente anche anziana. Rispetto ad altri animali allevati per la carne, hanno la” fortuna” di non essere confinate in gabbie e viene loro ancora concessa la possibilità di andare al pascolo.
La loro vita è comunque costellata da momenti di dolore e paura, come durante la tosatura o quando, poco dopo la nascita, viene loro tagliata la coda senza anestesia. Agli agnelli si pratica invece la castrazione. La tosatura è cruenta, talvolta praticata, senza alcun riguardo, durante l’inverno e spesso gli animali si ammalano per il freddo. Quando cominciano a produrre meno lana, sono mandati al macello e sostituiti con animali più giovani.
Perché tanta crudeltà?
Le pecore hanno una gestazione di circa 5 mesi e dal parto possono nascere da uno a tre agnellini.Non appena vengono al mondo sono coperti di muco, ripuliti e stimolati accuratamente dalle loro madri. Già completamente formati, dopo pochissimo tempo sono in grado di alzarsi in piedi.Per quanto possa apparire strano, sono creature domestiche. Erbivore, si alimentano quasi esclusivamente col latte materno fino allo svezzamento che avviene a circa 6 settimane. L’agnello ha una dentizione provvisoria costituita da 8 incisivi da latte sulla mandibola, dei quali solo i due frontali vengono sostituiti dopo i primi 12 mesi di vita, gli altri vengono rimpiazzati nell’arco dei 4 anni.
Il pelo di questo grazioso e dolcissimo cucciolo, non ancora del tutto lanoso, risulta più scuro rispetto all’animale adulto, le corna, se presenti, non sono ancora ben formate.Spesso tendiamo a dimenticare che sono dei cuccioli vivaci e giocherelloni, come bambini. Si rincorrono, fanno le capriole e, per invitare gli altri cuccioli a giocare, saltano in alto scalciando con le zampe posteriori.
Purtroppo ogni anno a Pasqua, vengono uccisi in Italia circa 900 mila tra agnelli, capre e pecore. Arrivano quasi tutti dai paesi dell’est, con lunghi “viaggi della morte “, stipati sui camion in condizioni terribili e senza nessun controllo. L’uccisione dei cuccioli di appena 30 - 40 giorni è particolarmente straziante. Animal Equality denuncia il fatto che nei macelli non viene utilizzata correttamente l’elettronarcosi, che per legge dovrebbe rendere incoscienti gli agnelli prima della macellazione.
Anche per quest’anno lancia la campagna di sensibilizzazione “Salva un Agnello”, con un testimonial d’eccezione: Tullio Solenghi che, insieme a Cesarina, l’agnellina che tiene tra le braccia, invita a non consumare carne di cuccioli in occasione della Pasqua, suggerendo di prendere in considerazione un tipo di alimentazione cruelty-free anche per il resto dell’anno.
La Lega Anti Vivisezione da anni propone sul sito www.cambiamenu.it menu alternativi, privi dei prodotti di origine animale. Quest’anno lo slogan dell’associazione in molte piazze d’Italia è : “Let it bee-Lascialo vivere, cambia menu”. Un’esortazione a lasciare che gli animali vivano felici lontano dalle nostre tavole. Lo slogan “Let it be” è accompagnato dall’immagine di un agnellino che corre felice sul prato, mentre pecorelle e capretti intonano i loro belati.
Guardateli!
Secondo l’organizzazione animalista “Animal Equality”, nel 2013 si macellavano per uso umano circa 4 milioni di agnelli, per passare nel 2016 a circa 2milioni, segno confortante che il mondo sta cambiando.
Uniamo le forze e facciamo sì che l’umanità torni tutta ad essere umana, a Pasqua come ogni giorno.
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