Allarme sul Pil: "Calo mai visto"(Altre News)

3,4 mln di famiglie hanno perso più del 50% del reddito - Catalfo: "In decreto aprile indennizzo autonomi sale a 800 euro" - Castelli: "Debito perpetuo ipotesi sul tavolo"

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Coronavirus, allarme sul Pil: "Calo mai visto"

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Il calo dell’attività economica nella prima metà dell’anno sarà ’’di dimensioni eccezionali. Nell’insieme dei primi due trimestri dell’anno il Pil si ridurrebbe cumulativamente di circa quindici punti percentuali’’. La stima è contenuta nella nota dell’Upb sulla congiuntura di aprile. ’’Nell’ipotesi di un regresso dell’epidemia l’attività tornerebbe ad espandersi nel trimestre estivo’’, scrive l’Ufficio parlamentare di bilancio. Ma, aggiunge, ’’tali stime risentono di un’incertezza estremamente elevata, quindi vanno interpretate con la massima cautela’’.

’’Si prefigura per la prima metà dell’anno un calo dell’attività economica di intensità eccezionale, mai registrato nella storia della Repubblica’’, si legge nella nota dell’Upb. ’’Nel trimestre scorso il Pil si sarebbe complessivamente ridotto di circa cinque punti percentuali, quasi interamente ascrivibili al crollo dell’attività in marzo’’, spiega l’Ufficio parlamentare di bilancio. Il trimestre corrente ’’sconta maggiormente gli effetti del blocco, in quanto inizia su livelli molto bassi e risente di un pesante trascinamento statistico’’. Nell’ipotesi che le restrizioni vengano allentate in misura molto graduale a partire da maggio ’’si prefigura una contrazione congiunturale del Pil del secondo trimestre dell’ordine di ulteriori dieci punti percentuali’’.

Coronavirus, 3,4 mln di famiglie hanno perso più del 50% del reddito

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L’emergenza Covid-19 ha costretto milioni di italiani a restare a casa, con inevitabili ripercussioni anche dal punto di vista economico: in particolare 3,4 milioni di famiglie hanno perso più del 50% del reddito. E’ quanto emerge dall’indagine realizzata per Facile.it da mUp Research e Norstat: su un campione rappresentativo della popolazione nazionale il 58,6% dei rispondenti, pari a 10.800.000 famiglie, ha dichiarato di aver visto calare il proprio reddito a causa della situazione, con una riduzione media complessiva stimata per questo sotto-campione pari a circa il 60% delle entrate.

Nello specifico il 12,1% degli intervistati, equivalenti a circa 2.223.000 famiglie, ha dichiarato di aver visto sparire più del 50% del reddito familiare e il 6,4% (1.179.000 famiglie) ha addirittura ammesso di aver perso il 100% delle entrate. Analizzando le percentuali a livello territoriale emerge che il calo dei redditi ha colpito tutto il Paese, ma al Sud e nelle Isole è stato più forte.

In quest’area ha dichiarato di aver perso il 100% degli introiti economici della famiglia il 7,5% dei rispondenti, mentre ha subito una riduzione superiore ad oltre la metà delle entrate di casa il 12,7% di chi ha partecipato all’indagine. Il calo dei redditi ha messo in crisi molti italiani: a livello nazionale, un rispondente su 5 (19,4%), pari a circa 3.586.000 famiglie, ha dichiarato di trovarsi già oggi in una situazione di difficoltà economica, mentre il 38,7% dei rispondenti, vale a dire 7.148.000 famiglie, pur dichiarando di non essere in questo momento in difficoltà, ritiene di potercisi trovare a breve se la situazione non migliorerà.

Ancora una volta, la situazione sembra essere più difficile al Meridione, dove le famiglie che hanno dichiarato di essere già oggi in difficoltà economica corrispondono al 23%; condizione altrettanto difficile anche tra i nuclei con figli minorenni (23,8%) e in quelli monoreddito (25%). Vivono soprattutto al Nord Ovest, invece, gli italiani che hanno dichiarato di potersi trovare a breve in difficoltà (45,4%).

Analizzando i dati in base alla professione dei rispondenti si vede come la crisi abbia in questa fase colpito più duramente le famiglie di liberi professionisti, piccoli e medi imprenditori e lavoratori autonomi. Tra i rispondenti che rientrano in queste categorie, il 23,6% ha detto di aver ridotto di oltre il 50% il reddito familiare e il 12,1% ha addirittura dichiarato di avere perso tutte le entrate economiche. La percentuale di chi, tra queste tipologie di lavoratori, ha visto sparire l’intero reddito è doppia rispetto alla media nazionale (6,4%) e tripla se confrontata con quella di chi è assunto con un contratto da dipendente (3,8%).

Quasi un autonomo su 4 (23%) ha dichiarato di essere già oggi in difficoltà economica e addirittura più di uno su 2 (52%) ha ammesso di potercisi trovare a breve se le cose non miglioreranno (a fronte di una media nazionale pari al 38,7%). Più della metà delle famiglie (53%) sta adottando dei comportamenti ad hoc per fronteggiare, da un punto di vista economico, l’attuale momento. Nello specifico, il 28,5% dei rispondenti, pari a 5.269.000 nuclei, ha dichiarato di aver fatto ricorso ai propri risparmi, mentre il 21,8% ha cercato di ridurre le spese legate al cibo, la voce di costo che in questo momento risulta essere con molta probabilità quella più semplice su cui intervenire.

Grande attenzione anche alle altre spese domestiche: il 16,6% dei rispondenti si è impegnato nel ridurre i costi delle principali voci di spesa di casa cercando di risparmiare, ad esempio, sulle utenze luce e gas e sulle tariffe di telefonia mobile o fissa. Per adesso percentualmente poche, 2,2%, le famiglie che per fronteggiare la situazione, hanno chiesto un prestito; la percentuale però è doppia e raggiunge il 4,4% se si guarda ai soli nuclei dei lavoratori autonomi.

Gli aiuti previsti dal Governo: i più richiesti e quelli più utili. Sempre per far fronte alla situazione di difficoltà, 2.400.000 famiglie (13,1%) hanno dichiarato di aver fatto ricorso ad una o più misure introdotte dai decreti del Governo. Guardando ai soli interventi per i quali gli italiani hanno potuto scegliere se aderire o meno, quello più utilizzato è risultato essere il bonus da 600 euro per autonomi e partite Iva (48,7% di chi ha fatto uso di aiuti governativi), seguito dal prolungamento della validità della polizza Rc auto o moto e del rinvio dell’obbligo di revisione (13,2%). Terzo posto per la possibilità di sospendere le rate del mutuo (9,8%).

La ricerca ha infine voluto indagare quali fossero, tra i principali interventi introdotti dal Governo per fronteggiare l’emergenza, quelli ritenuti più utili dagli italiani. Alla domanda “indichi i tre interventi che ritiene più utili” al primo posto si è posizionato, con il 52,8% delle preferenze, il divieto di licenziamenti e l’ampliamento della cassa integrazione, seguito dal bonus di 600 euro per autonomi e partite Iva (47,5) e dalla possibilità di sospendere le rate del mutuo (39,2%). Quarto posto per il fondo di garanzia per i prestiti alle imprese (29,7%).

Catalfo: "In decreto aprile indennizzo autonomi sale a 800 euro"

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Nel decreto legge aprile saranno rifinanziati ’’tutti gli ammortizzatori sociali già previsti a marzo, compreso l’indennizzo per partite Iva, autonomi e stagionali che da 600 passerà a 800 euro’’. Lo scrive il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, su Facebook. ’’Visto che l’attuale emergenza sta colpendo con maggiore forza le fasce più deboli della popolazione, al Rdc dobbiamo necessariamente affiancare uno strumento che aiuti chi è privo di qualsiasi forma di sostegno al reddito. ’’Sto lavorando al reddito di emergenza, prevedendo un meccanismo ’a salire’ in base al numero dei componenti del nucleo familiare’’. Il decreto legge aprile ’’conterrà anche l’ampliamento dei congedi parentali per i genitori con figli e una indennità per i lavoratori domestici (colf e badanti)’’.

Coronavirus, Castelli: "Debito perpetuo ipotesi sul tavolo"

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"Il debito perpetuo è un’ipotesi sul tavolo. Sono contenta che la Spagna abbia posto questo tema di cui si valuteranno tutti gli scenari possibili. Si parla di un’ipotesi, poco probabile, di acquisto da parte della Bce a tasso zero. Se, invece, si pensa a un’emissione da offrire ai cittadini, dovrebbe prevedere un tasso competitivo. In ogni caso serve una risposta comune a livello europeo". Lo dice all’Adnkronos la viceministra all’Economia Laura Castelli, tornando sul tema del debito perpetuo.

Redazione

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