Alla scoperta di Uruena, la ‘città del libro’ spagnola

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In Spagna c’è un’antica tradizione culturale, che si è perpetuata nei secoli, nonostante le tante vicissitudini che hanno portato le diverse comunità a far emergere con difficoltà le rispettive specificità culturali e soprattutto dialettali. Barcellona, Madrid, Valencia, Siviglia. Qual è il luogo più caratteristico che preserva questa lunga tradizione? In realtà, non è nessuna delle grandi città spagnole. Si chiama Urueña ed è un piccolo borgo di appena 200 abitanti, situato in Castiglia. Circondato da un’antica cinta muraria, questo centro abitato si presenta ai visitatori come una perla unica, sconosciuta ai più, al cui interno si respira un’atmosfera molto particolare.

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All’interno delle mura c’è un luogo che non può assolutamente sfuggire agli amanti dei libri: stiamo parlando della Villa del Libro. Fu fondata nel 2007, in quanto anche la Spagna, come altri paesi europei, voleva creare un contesto in cui si potesse racchiudere la cultura spagnola e organizzare dei festival letterari. Infatti, tra le strade di Uruena ci sono ben 12 librerie, che per la maggior parte vendono libri antichi o testi introvabili e fuori mercato, difficilmente reperibili nelle grandi librerie. Ognuna di esse è dedicata a un genere particolare. Queste librerie si sostengono soprattutto tramite la vendita online. All’interno del borgo c’è anche il Centro LEA (acronimo spagnolo di Lectura, Escritura y Aplicaciones), che vanta una biblioteca, un giardino e un salone, dove vengono organizzati eventi di lettura ed esposizioni artistiche. Ma quando si parla di libri, non bisogna mai dimenticare che tutte queste iniziative hanno come scopo principale quello di far avvicinare i più piccoli alla lettura. Infatti, a Uruena c’è anche il Museo del Racconto, dove vengono messe in scena le storie più amate dai bambini, con un occhio di riguardo a quelle della letteratura spagnola.

Il mese dell’anno in cui Uruena si riempie maggiormente è marzo, quando ricorre l’anniversario della fondazione della Villa del Libro. Altra giornata di grande affluenza è il 23 Aprile, Giornata mondiale del libro.

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La scelta di trasformare Uruena in una città del libro ha avuto un grande impatto mediatico, soprattutto per un maggior rafforzamento della cultura castigliana. Inoltre, questa scelta è servita anche a rimarcare l’importanza del libro cartaceo, che rischia sempre di più di essere soppiantato dall’ebook. Uruena vuole proporsi come simbolo delle tradizioni, che non devono essere viste come un qualcosa di antico e superato, ma integrabili nella realtà di oggi, in quanto il passato e la storia sono da sempre considerati maestri per le future generazioni. Infatti, il libro cartaceo, in tutte le sue fasi storiche, rimane un simbolo di tradizione, massima espressione di cultura, e non può essere abbandonato alla deriva a vantaggio della tecnologia.

Francesco Ambrosio

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