ATTACCO ALL’EX SEDE DI CHARLIE HEBDO

Due accoltellati a Parigi. Arrestati i sospetti attentatori

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Première Lignes Television nel mirino. La società di produzione TV è rimasta vittima di un attentato, la cui matrice è ancora da definire. Troppo facile parlare di ideologie religiose alla base dei due accoltellamenti registrati, indi per cui è meglio evitare conclusioni affrettate. L’attentato, avvenuto in strada, ha avuto luogo proprio di fronte agli uffici di Première Lignes Television. Le conclusioni affrettate devono essere evitate soprattutto alla luce del fatto che l’agenzia di stampa e società di produzione televisiva aveva prodotto un documentario sui jihadisti. L’intero quartiere vicino la Bastiglia, ovviamente zona dell’attacco inclusa, è stato interamente transennato. La procura antiterrorismo ha dato avvio alle sue indagini mentre migliaia di alunni si trinceravano nei rispettivi istituti per questioni di sicurezza.

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In un messaggio diramato su Twitter, la poliziaha invitato tutti gli abitanti a tenersi quanto più lontani possibile dalla zona di boulevard Richard Lenoir, vicino all’ex sede di Charlie Hebdo. Quello è il punto in cui un uomo e una donna, dipendenti di Première Lignes Television, sono stati accoltellati. Da qui il barricarsi degli studenti. Stando a quanto riportato dalla prefettura, uno dei due feriti dovrebbe essere fuori pericolo di vita mentre l’altro in gravi condizioni. Come già accennato la procura antiterrorismo di Parigi ha preso in carico il caso, aprendo un’inchiesta per “tentato omicidio a un’azione terroristica e associazione terroristica criminale”. Nessun riferimento ad eventuali ritorsioni di natura religiosa. Anche se tutto questo avviene in concomitanza con una triste coincidenza storica: in questi giorni è in corso il processo per il famoso attacco del 7 gennaio 2015 a Charlie Hebdo, che andrà avanti sino al 10 novembre.

D’altronde il palazzo del non più esistente famosissimo giornale satirico francese è lo stesso dell’agenzia di stampa coinvolta negli ultimi avvenimenti: la redazione di Charile Hebdo era al civico 6, Première Lignes Television al 10. La Repubblica, rimbalzando le fonti parigine, riporta i dettagli dell’attentato: uno dei due uomini arrestati si è armato di mannaia e ha colpito le due vittime mentre fumavano in strada, praticamente davanti la targa che omaggia e ricorda le vittime di Charlie Hebdo, tra Rue Nicolas Appert e Rue Gaby Sylvia. L’arma è stata poi ritrovata in prossimità della stazione metro Lenoir. L’uomo in questione è stato fermato quasi sessanta minuti dopo l’attacco, avvenuto verso mezzogiorno. E il secondo sospetto? Bloccato dalle forze dell’ordine nel punto di ritrovamento dell’arma, secondo quanto scritto da Le Figaro.

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Ovviamente non si è fatta attendere la risposta del presidente Emmanuel Macron, che secondo l’Eliseo starebbe seguendo da vicino gli sviluppi della situazione. Così come i suoi collaboratori, tra cui il premier Jean Castex e il Ministro dell’Interno Gérald Darmanin, cui si aggiungono la sindaca di Parigi Anne Hidalgo e il procuratore della Repubblica Remy Heitz, recatisi entrambi nell’undicesimo arrondissement.

Il giornalista e fondatore (insieme al collega Luc Herman) di Première Ligne Television Paul Moreira spiega a BFMtv che “L’attentatore è poi scappato, mentre noi siamo stati evacuati con la forza… tutto questo è doloroso”. Aggiungendo che non ha mai ricevuto minacce da parte di jihadisti o di qualunque altro genere. A fargli eco la testimonianza di un altro dipendente della società: “Ho sentito delle grida e mi sono affacciato alla finestra, ho visto una di loro ricoperta di sangue e un uomo con un machete”.

Francesco Bulzis

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