ARTE TRA CURIOSITA’ E MISTERI

Le grandi opere di Jean Paul Getty

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cms_25283/0.jpgJean Paul Getty (Minneapolis 1892 – Londra 1976) è stato un industriale del petrolio, una delle persone più ricche del XX secolo. Nel 1956 fondò la Getty Oil Company, con pozzi di petrolio in Texas, in Canada, in Arabia Saudita e in Alaska; possedeva una grande flotta di navi, diverse raffinerie, qualcuna anche in Italia, e molte proprietà immobiliari fra le quali un cinquecentesco castello inglese e una villa nobiliare italiana.
Se ebbe fortuna e perspicacia negli affari, nella vita personale non ebbe altrettanto successo, si sposò infatti ben cinque volte.
Nel 1973, riempì tutti i quotidiani dell’epoca: essendo stato rapito in Italia, a Roma dalla ‘ndrangheta, suo nipote John Paul Getty III, egli rifiutò i soldi per il riscatto; aprì la cassa solo quando i rapitori inviarono alla famiglia un pezzo di orecchio del nipote, con la pretesa di avere i denari indietro, a rate, con l’interesse del 4%. D’altronde sono famosi gli aneddoti sulla sua avarizia nei confronti degli ospiti, cibi e vini scadenti, stanze fredde e inospitali e solo telefoni a gettoni.

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Getty Museum- Los Angeles

Diversamente per Federico Zeri, che lo conobbe molto bene, era un uomo straordinario, molto generoso, spiritoso e simpatico, appassionato della storia dell’antica Roma e degli antichi testi in latino.
Paul Getty è stato un grande collezionista d’arte, a lui si deve il Getty Museum, articolato nelle due sedi del Getty Center: una moderna città, un complesso progettato dall’architetto Richard Meier, con futuristiche architetture che ospitano al loro interno capolavori di arte, il cui ingresso è libero; la Getty Villa strutturata come un’antica villa romana; il Getty Research Institute, che comprende oltre un milione di libri, periodici, fotografie di studio e cataloghi d’asta.

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Villa Getty-Peristilio esterno- Malibù- California

Paul Getty non solo era appassionato dell’antica Roma, egli addirittura pensava di essere la reincarnazione dell’imperatore Adriano, così come un antico imperatore ebbe l’idea di costruire la Getty Villa di Malibu mutuando la Villa dei Papiri di Ercolano sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., che deve il suo nome al fatto che al suo interno fu ritrovata una biblioteca con oltre 1.800 papiri.

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Villa Getty-Peristilio esterno, particolare- Malibù- California

L’edificio nacque per ospitare le opere d’arte di Getty, ma siccome le collezioni continuavano a crescere, col tempo fu costruito il Getty Center, nella Getty Villa restarono le collezioni di arte romana, etrusca e greca, mentre alle pareti del Getty Center trovarono posto capolavori di celebri pittori come Tiziano, Pontormo, Rubens, Rembrandt e Renoir sino a Van Gogh e Cezanne solo per citarne alcuni.
L’edificazione di una nuova riproposta dell’antica Villa dei Papiri fu ritenuta da una parte della critica un’americanata, un progetto pacchiano, è facile per noi europei che abbiamo una tradizione antica, di resti nudi e patinati dal tempo criticare, probabile che anche greci ed egiziani ritenessero i romani dei burini, non si deve però dimenticare che la nudità che osserviamo oggi era tinteggiata di colori vivaci, templi, statue, colonne, persino la biancheggiante Ara Pacis era sgargiante, visitando la Getty Villa si ha così una specie di ricostruzione reale dell’antica dimora romana.

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Villa Getty-Peristilio interno- Malibù- California

La villa è contornata da giardini con piante mediterranee; rose, viti, melograni, mirti, oleandri e acanti contornano il grande specchio d’acqua al centro del peristilio esterno, dove si specchiano copie, realizzate a Napoli, delle sculture rinvenute nella Villa dei Papiri; non manca l’anfiteatro.

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Getty Villa – Fontana mosaicata- Malibu- California

La collezione del museo comprende oltre 40mila oggetti, al piano terreno si trovano manufatti in bronzo, marmo, terracotta, vetro, argento e sculture di divinità antiche; al piano superiore sono esposti i reperti più antichi risalenti al neolitico.

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Getty Villa- Galleria del Tempio di Eracle- Lansdowne Herakles- Malibu- California

Una delle sculture più affascinanti è la celebre Statua di Ercole nota come “Lansdowne Herakles” rinvenuta nel 1790 a Tivoli nella Villa Adriana, ha tale nome perché sino al 1951 era di proprietà dei marchesi inglesi Lansdowne.
Altro pezzo importante è il Trono di Elgin, una seduta cerimoniale appartenuta all’aristocratico inglese Elgin, colui che trasportò a Londra i fregi del Partenone, fregi per la maggior parte al British Museum e che la Grecia vorrebbe indietro.
Le diatribe per le restituzioni dei capolavori antichi alle terre d’origine non sono rare, a questo proposito, senza nulla togliere all’importanza delle collezioni del Getty Museum, occorre scrivere che da alcuni anni il Getty Museum è coinvolto in vicende giudiziarie che riguardano la proprietà di alcune delle sue opere più famose, così vi è stata nel 2017 la restituzione volontaria all’Italia di una statuetta in marmo raffigurante Zeus in trono databile al I-II secolo a.C., mentre il contenzioso sul bronzo del Giovane vittorioso, chiamato anche Atleta di Fano, perdura, cercando il Getty Museum ogni appiglio per poterselo tenere. L’Atleta di Fano, datato IV-III secolo, è ritenuta opera di Lisippo o di un suo allievo, fu ripescato casualmente al largo di Fano, nel 1964, da un peschereccio italiano e dopo varie traversie fu acquistato dal Getty Museum nel 1977.

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Atleta di Fano-IV-III secolo-Lisippo o allievi- Getty Museum-Malibu-California

Un’altra opera restituita dal Getty Museum è La Dea Morgantina, una statua proveniente da uno scavo clandestino, scolpita in Sicilia nel V secolo a. C. da un discepolo di Fidia, sottratta allo Stato italiano dai tombaroli e acquistata perciò in maniera illecita dal Getty Museum, è stata restituita alla Sicilia nel 2011.

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Dea Morgantina -V secolo- Museo archeologico-Aidone- Sicilia

Un’opera che invece ha una storia assai particolare è il cosiddetto Getty kouros, una statua a grandezza naturale a forma di kouros greco tardo arcaico, un colpo grosso del Getty Museum, sono solo una dozzina le statue intere di Kouros esistenti al mondo, ma la sua autenticità non è comprovata, così è esposta con la dicitura “Greco, circa 530 a.C., o falso moderno”. Lo storico dell’arte italiano Federico Zeri amico e consulente di Paul Getty era certo della sua falsità, consigliò al magnate di non acquistarlo ma fu addirittura minacciato di morte, a quel punto Federico Zeri preferì lasciare le trattative e non ritornò più negli Stati Uniti.

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Kouros- Greco, circa 530 a.C., o falso moderno- Getty Museum- Malibu- California

Paola Tassinari

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