ANIMATORE DIGITALE, FIGURA APICALE NELLA SCUOLA

“Istituito dalla Legge 107/2015, tale documento pone al centro dell’attenzione le opportunità dell’educazione digitale; gli obiettivi sono quelli del sistema educativo: le competenze degli studenti, i loro apprendimenti, i loro risultati, e l’impatto che avranno nella società come individui, cittadini e professionisti. Il mondo cambia rapidamente, è in continua evoluzione: serve più agilità mentale, competenze trasversali e un ruolo attivo dei giovani…”.
La descrizione dell’obiettivo di avere un animatore digitale è perfetta, ma l’attuazione non corrisponde, spesso, con quanto richiesto. L’animatore digitale è una figura apicale nella scuola che ha dei compiti “formativi” ben precisi: ma quanto interviene nei bisogni? Spesso viene confuso con il tecnico, con il risolutore di problemi legati ad un cavo HDMI che non va o per un modem che non si connette.
Ancora le scuole non hanno ben compreso che l’animatore digitale è una figura che deve avviare e coordinare assieme al Dirigente Scolastico, iniziative per far crescere tutta la comunità scolastica al fine di poter garantire l’acquisizione di un bagaglio minimo di competenze digitali, quelle che dovrebbero essere inserite nel Curriculum come competenze permanenti, e quelle stesse che oggi vengono svendute da enti di formazione a prezzi da Black Friday per aumentare la raccolta punti nelle graduatorie: è uno schiaffo a chi con in Digitale ci lavora, cresce, si sacrifica e dà il suo contributo a tantissime persone, se si pensa che per un istituto aventi 1000 iscritti, attorno ruotano 5000 unità (genitori, familiari, docenti, personale ata, cooperative, ecc.) che devono comunicare in modo rapido e sicuro.
Cosa impedisce alle scuole di avviare dei corsi finalizzati al conseguimento delle certificazioni? Forse solo la volontà di aver un focus centrato sui reali bisogni di tutta la comunità educante e non di un singolo docente o consiglio di classe.
La formazione deve essere ad ampio raggio e deve riguardare tutti: fino a quando realizzeremo progetti annuali limitati nelle nostre classi non daremo alcun contributo per i bisogni della scuola.
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