AL TEATRO TESTACCIO DI ROMA “IO & KATE”

Intervista al regista Enzo Casertano in esclusiva per l’International Web Post

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Al Teatro Testaccio di Roma, fino al 17 ottobre “IO & KATE” con Enzo Casertano e Alessandra Merico. Regia di Enzo Casertano. Protagonista è Alberto, un architetto intenzionato a vivere da solo che acquista per sbaglio un robot di nome Kate, una cameriera elettronica con cui si troverà a convivere. Uno spettacolo divertente in cui il mondo dei sentimenti si incontra con quello della tecnologia.

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cms_23469/Enzo_Casertano_.jpgChi è Alberto?

È un architetto che ha avuto un po’ di problemi relazionali con il sesso femminile. Per scelta, vive da solo.

Vuole comprare un frullatore o meglio un robot da cucina ma per errore arriva una cameriera elettronica , un robot molto futuristico che prende il sopravvento e umanizzandosi sempre di più, si trasforma in qualcosa di diverso.

Lui prima non l’accetta e ci saranno dei risvolti che non sveliamo.

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Successivamente la situazione si complica, cosa succede?

Sto lavorando ad un progetto molto importante e devo usare molta attenzione perchè la ditta rivale spesso copia i progetti, quindi devo tenerlo al riparo da occhi indiscreti.
Ci sono degli intrecci con personaggi esterni, il mio amico Michele, mia mamma, mia sorella che danno vita a delle sottotrame.
Mi arriva un invito al matrimonio di mia cugina e non sapendo chi portare, decido di portare il robot cercando di farle capire come ci si comporta in società. Essendo una intelligenza artificiale sta imparando ma non è del tutto pronta. La prova che facciamo per andare al matrimonio. è esilarante.Lei è come se fosse una bambina, comincia a dire a qualcuno che è vestita male, ad un’altra che è brutta ma il tutto è puro divertimento. Non posso svelare altro.

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Lo spettacolo è da un po’ in scena, come reagisce il pubblico?

Lo spettacolo ha debuttato nel 2019 per omaggiare il centenario della nascita di Alberto Sordi ed è ispirato ad uno dei suoi film “Io e Caterina” ma solo l’idea del robot perché la storia va da tutt’altra parte. Pur essendo in un piccolo teatro, il pubblico è abbastanza vario perché non è un classico. Il pubblico è misto, c’è gente della mia età e poi ci sono ragazzi sui trent’anni e anche dei quarantenni.
In questo periodo di ripresa è molto duro portare gente a teatro.La gente ha ancora paura.Noi siamo stati accolti benissimo. La gente si diverte, vuole tornare a Teatro.

Finalmente i teatri sono tornati alla capienza del 100%...

Noi siamo molto felici! Il problema non è la capienza ma molti ancora chiedono se è troppo affollato perché il timore resta. Sappiamo entrambi che i Teatri sono i luoghi più sicuri. Sono tutti con la mascherina, hanno il green pass.Bisogna rilassarsi e rassicurare il pubblico.

Elisabetta Ruffolo

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