ALLA SCOPERTA DELLA CAPPELLA SISTINA (II parte)
Gli artisti della Cappella Sistina. Cosimo di Lorenzo Rosselli, Piero di Cosimo, il Ghirlandaio
Cosimo di Lorenzo Rosselli
Nacque a Firenze nel 1439 (ma secondo studi più recenti nel 1440 e morì a Firenze, 1507) da Lorenzo di Filippo Rosselli e dalla sua seconda moglie, Tommasa di Giovanni da Monteficalle.
Fu allievo dal maggio 1453 all’ottobre 1456 di Neri di Bicci, per poi passare al seguito di Alessio Baldovinetti; nel 1459 ricevette la prima importante commissione per una pala, oggi dispersa, per la chiesa fiorentina di Santa Trinità.
Si è ipotizzato che abbia poi lavorato anche con Benozzo Gozzoli, con il quale mostra affinità stilistiche. Pittore molto ricettivo, guarda anche alla pittura del Verrocchio, di Antonio e Piero del Pollaiolo e di Alessio Baldovinetti.
Piero di Cosimo
Autoritratto di Piero di Cosimo: Liberazione di Andromeda
Piero di Cosimo, o più correttamente Pietro di Lorenzo (Firenze, 1461 circa – Firenze, 12 aprile 1522), è stato un pittore italiano.
Figlio di Lorenzo di Pietro d’Antonio, artigiano "secchiellinaio" di modesta condizione, nacque nel 1461 o nel 1462 a Firenze in via della Scala, primo di quattro fratelli, Giovanni, Girolamo e Vanna.
È documentato nel 1480 apprendista non salariato nella bottega del pittore Cosimo Rosselli, da cui prenderà il nome col quale è rimasto noto.
Nel 1481 fu a Roma col maestro per lavorare nella Cappella Sistina: «…chiamato da papa Sisto, per far le storie della cappella, in una delle quali Piero fece un paese bellissimo… E perché egli ritraeva di naturale molto eccellentemente, fece a Roma molti ritratti di persone segnalate e in particolare quello di Verginio Orsino e di Ruberto Sanseverino, i quali misse in quelle storie. Ritrasse ancora poi il duca Valentino figlio di papa Alessandro Sesto; la qual pittura ad oggi, non si trova; ma bene il cartone di sua mano, ed è appresso al reverendo e virtuoso Messer Cosimo Bartoli, proposto di San Giovanni».
Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio
Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio (Firenze, 2 giugno 1448 – Firenze, 11 gennaio 1494) operò soprattutto nella città natale, divenendo tra i protagonisti del Rinascimento all’epoca di Lorenzo il Magnifico. Verso il 1480 in particolare divenne di fatto il ritrattista ufficiale dell’alta società fiorentina, grazie al suo stile preciso, piacevole e veloce. Capo di una nutrita ed efficiente bottega, in cui mosse i primi passi nel campo dell’arte anche il tredicenne Michelangelo Buonarroti, è ricordato soprattutto per i grandi cicli affrescati, quali alcune scene della Cappella Sistina a Roma, la Cappella Sassetti e la Cappella Tornabuoni nella sua città natale. Domenico fece parte della cosiddetta "terza generazione" del Rinascimento fiorentino, assieme a maestri quali Verrocchio, i fratelli del Pollaiolo (Antonio e Piero) e il giovane Sandro Botticelli.
Nel 1481, su suggerimento di Lorenzo il Magnifico, un gruppo di artisti fiorentini venne convocato a Roma da papa Sisto IV per eseguire gli affreschi del grandioso progetto della Cappella Sistina, suggellando inoltre la riconciliazione del papa con Firenze e i Medici. Con Ghirlandaio partirono Sandro Botticelli, Cosimo Rosselli e il Perugino, ormai fiorentino d’adozione, che però, forse, si trovava già a Roma. Ciascun artista era seguito da un cospicuo numero di aiuti, tra cui artisti che si sarebbero affermati di lì a poco, come Luca Signorelli, il Pinturicchio, Filippino Lippi, Piero di Cosimo. Il tema degli affreschi era una celebrazione del papato attraverso le Storie di Mosè e le Storie di Cristo, messe in parallelo per sottolineare la continuità del messaggio divino, che dalla legge giudaica viene ripreso nella figura di Cristo e da questi trasmessa a Pietro e quindi ai pontefici suoi successori. L’impresa, per quanto riguarda il primo gruppo di pittori, venne portata a termine rapidamente, nel 1482.
Gli artisti della Cappella Sistina.1.Michelangelo,IlPerugino,Botticelli
Gruppo arte e cultura di Orietta Paganotti
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