ALLA SCOPERTA DELLA CAPPELLA SISTINA (III)

Gli artisti della Cappella Sistina. Biagio d’Antonio Tucci, Luca Signorelli, Bartolomeo della Gatta

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cms_21122/1.jpgBiagio d’Antonio Tucci

Pittore (Firenze, 1445 circa – 1510 circa) pressoché sconosciuto fino agli anni trenta del XX secolo. La sua figura veniva confusa con quella di altri pittori faentini attivi a Firenze a cavallo tra il XV secolo e il XVI. Venne prima identificato con Andrea Utili poi con Giovanni Battista Bertucci il Vecchio, ma la pittura di Biagio rivela forti influenze del Verrocchio e di Domenico Ghirlandaio.

Soggiornò a Faenza dove dipinse dei quadri per le chiese più importanti del luogo. Nella chiesa di San Michele dipinse la Natività, oggi conservata al Museo dell’Oklahoma. Nel 1481-82 lavorò a Roma dove collaborò con Cosimo Rosselli nella realizzazione degli affreschi della Cappella Sistina: a lui in particolare alcuni attribuiscono la scena del Passaggio del Mar Rosso e alcune delle scene della Passione nell’Ultima Cena.

cms_21122/2.jpgLuca Signorelli

Luca Signorelli, pseudonimo di Luca d’Egidio di Ventura (Cortona, 1450 circa – Cortona, 16 ottobre 1523), è considerato tra i maggiori interpreti della pittura rinascimentale.

Studiò ad Arezzo presso la bottega di Piero della Francesca, come testimoniano Luca Pacioli (nel 1494) e, più tardi, Giorgio Vasari. Gli esordi dell’artista sotto il segno del maestro di Sansepolcro sono ancora incerti, per l’esiguità di resti certi e le difficoltà attributive di opere che non presentano i caratteri della sua produzione matura. Berenson tentò di riferirgli tre tavole di Madonna col Bambino della scuola di Piero della Francesca, oggi al Museum of Fine Arts di Boston, all’Ashmolean Museum di Oxford e alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Intorno al 1470 si sposò con Gallizia di Piero Carnesecchi ed ebbe da lei quattro figli: Antonio, Felicia, Tommaso e Gabriella.

Poco più che trentenne, Signorelli venne coinvolto nell’impresa della decorazione della Cappella Sistina a Roma, dove si recò prima come aiuto del Perugino e poi come titolare dopo la partenza del pittore umbro. A lui vengono riferite le scene della Disputa sul corpo di Mosè, completamente ridipinta nel 1574, e del Testamento e morte di Mosè. In quest’ultima scena permangono alcuni dubbi attributivi: se è innegabile la presenza di Signorelli in alcuni personaggi dall’energetica resa anatomica e dal calibrato patetismo nelle espressioni, d’altra parte la sottigliezza luminosa rimanda a un altro allievo di Piero della Francesca, il toscano Bartolomeo della Gatta, al quale è riferibile la maggior parte della stesura pittorica con l’eccezione, almeno, dell’"ignudo" al centro, dei due uomini di spalle e dell’uomo col bastone appoggiato al trono di Mosé.

cms_21122/3.jpgBartolomeo della Gatta

Bartolomeo della Gatta, pseudonimo di Pietro di Antonio Dei (Firenze, 1448 – Arezzo, 1502), è stato un pittore, miniatore, religioso, e architetto italiano.

Figlio di un orafo, venne iscritto dal padre alla corporazione dei maestri orafi fiorentini alla sola età di cinque anni. Più tardi frequenterà la bottega del Verrocchio dove farà conoscenza con i più grandi artisti dell’epoca, fra i quali Botticelli, Ghirlandaio, Leonardo da Vinci, Lorenzo di Credi, Perugino e Luca Signorelli. La formazione da orafo e la frequentazione di una delle più botteghe fiorentine più poliedriche lo ha reso uno degli artisti più versatili del suo tempo: oltre a pittore, fu infatti anche miniatore, architetto, e costruttore di organi.

Inoltre, mentre lavorava ad Arezzo e a Urbino, Bartolomeo della Gatta molto probabilmente frequentò altri grandi artisti come Piero della Francesca e Donato Bramante.

Verso il 1468 Bartolomeo decise di prendere i voti sacri, probabilmente all’interno della comunità monastica camaldolese di Arezzo, dove in seguito divenne abate dell’abbazia di San Clemente.

Bartolomeo della Gatta fu attivo in particolar modo nella Toscana dell’est, ad Arezzo e in altre località del territorio aretino come Sansepolcro, Cortona, Castiglion Fiorentino e Marciano della Chiana, anche se alcune opere si trovano oggi anche a Roma e a Urbino.

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Gli artisti della Cappella Sistina: 1.Michelangelo, Il Perugino, Botticelli https://www.internationalwebpost.org/contents/ALLA_SCOPERTA_DELLA_CAPPELLA_SISTINA_20975.html#.YDN5suhKiUk

2. Cosimo di Lorenzo Rosselli, Piero di Cosimo, il Ghirlandaio

https://www.internationalwebpost.org/contents/ALLA_SCOPERTA_DELLA_CAPPELLA_SISTINA_(II_parte)_21060.html#.YDuINmhKiUk

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Gruppo arte e cultura di Orietta Paganotti

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