ALESSANDRO MELUZZI; PRIMATE DELLA CHIESA ORTODOSSA ITALIANA AUTOCEFALA PROCLAMA L’AUTENTICITA’ DELLA SACRA SINDONE

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Proclamare la Sindone autentica testimonianza di fede, oltre che di verità, è un atto di coraggio, che segna un punto di partenza importante per il riconoscimento di un fenomeno, per molti ancora avvolto nel mistero, che la scienza con evidenze innegabili, dimostrerà essere reale.

Oggi, alla luce delle rivoluzionarie scoperte della fisica, molti segreti e misteri irrisolti possono trovare la loro giusta collocazione, sia storica che scientifica, tramite quel parallelismo che vede in formule ed equazioni verità mai prima riconosciute. L’immagine impressa sulla sindone, considerato un fenomeno prettamente religioso, in realtà, è anche il prodotto di un fenomeno di luce in quanto mezzo immateriale da cui la materia si sprigiona come lo stesso Gesù ebbe a dire al suo discepolo Tomaso quando questi gli chiese chi fosse la Madre e chi il Padre.

cms_10184/2v.jpgNel vangelo di Tomaso scopeto nel 1945 a Nag Hammadi, cittadina dell’alto Egitto scritto in lingua copta, Gesù rispose: “l’universo nasce dall’amore del Padre e della Madre. Il ‘Pensiero Vivente’ pervade tutto il cosmo. Noi veniamo dalla luce di questo Pensiero eterno che è Padre ed è Madre. Veniamo di là , dove la luce stessa si crea, da sola.Anche tu, Tomaso, dovrai rendere manifesta a tutti la realtà di questa luce di vita. Tu devi sempre dire che fai parte dei figli della Luce e di coloro che il Padre Vivente ha scelto e che la grande Madre ama”. “Si Maestro, ma chi è questo grande Padre? E chi è questa grande Madre?” Allora Gesù sorrise e rispose: “ E’ movimento. E’ quiete”. Parole queste che danno il senso di una grandezza unica per quei tempi in quanto la vita è il prodotto di forze interattive che nascono dallo stesso pensiero dell’Uomo nel quale vive quella scintilla di luce eterna da cui ha origine ogni creazione. Nel moto e nella quiete vi è quell’eterno dualismo che quando si realizza nell’UNO dà origine a fenomeni che oggi la fisica riconosce come possibili e reali.

Che l’attività del pensiero sia essenzialmente il prodotto dell’energia, è oggi un fatto innegabile dal momento che, Heisenberg con il suo principio di indeterminazione attraverso ricerche ed esperimenti aveva dimostrato che una radiazione elettromagnetica ha una natura sia ondulatoria che corpuscolare, in base alle situazioni che si considerano. Un osservatore che osserva non potrà determinare con precisione né la posizione né la misurazione di una particella subatomica poiché l’osservatore con il suo atto di osservare ne cambia la misurazione stessa. Da ciò si deduce che è la mente dell’uomo che influenza la realtà.

Il fenomeno della Sindone è un fatto reale che nasce dallo ‘Spirito’ che è presenza costante, viva ed immortale da cui ogni cosa in questo nostro universo prende forma e vita. Lo Spirito è l’essenza stessa della vita e della creazione: è quella essenza che nella fisica si chiama energia. La sacralità di quell’antico tessuto di lino che, stando alla tradizione, sia storica che religiosa, ha avvolto il corpo di un uomo crocefisso di anni 33-35 come da rilievi effettuati da esperti del nostro tempo, sta proprio in quella incapacità da parte anche dei pontefici cattolici, succedutesi nel tempo al ‘trono ‘ del Vaticano, di spiegare quel miracoloso evento secondo il quale l’immagine del corpo flagellato del maestro Gesù, personaggio storicamente accertato, si sarebbe impressa su quel telo che il Buon Giuseppe d’ Arimatea, autorevole membro del Sinedrio, come ricorda e scrive Padre Filippo Ortenzi, nel suo articolo (“La Sindone è materia di fede”), aveva acquistato per avvolgere il corpo dopo la deposizione. Un evento prodigioso e quindi sacro; termine quest’ultimo che definisce un potere superiore rispetto all’uomo comune. Se un evento prodigioso non è opera dell’uomo, allora, si deve presumere che sia un evento prodotto da una forza superiore e sconosciuta che solitamente chiamiamo Dio.

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ll Prof. Alessandro Meluzzi, Primate della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala, convinto sostenitore della autenticità della Sindone di Torino, proclama insieme ai suoi confratelli, la Sacra Sindone come materia di fede perchè, come egli stesso afferma, “alla luce di evidenze sperimentali, testimonianze scientifiche della “Tradizio“ e del senso della Fede, la Sindone di Torino rappresenta la capostipite di ogni icona acheropita ( non fatta da mano d’uomo) del Cristo risorto per viva testimonianza della verità della resurrezione, che fa del Corpo Glorioso di luce di Cristo promessa di risurrezione della carne per l’umanità e del suo ritorno nella Santa Parusia.

Con la suddetta Proclamazione, il primate Alessandro Meluzzi, in perfetta autonomia di pensiero rispetto alla secolare autorità ecclesiastica di cui il pontefice Francesco è attualmente massimo rappresentante, dichiara e proclama una verità che non è solo

testimoniata da un atto di fede ma da risultati concreti che la scienza ha potuto rilevare analizzando e studiando il ‘sacro telo’ che, se da un lato non può confermare l’appartenenza al Maestro di nome Gesù, tuttavia è costretta ad affermare che tutti i segni impressi sul telo sono riferibili ad un uomo crocefisso. Sarà il devoto cristiano che a questa concreta evidenza, per atto di fede, riconoscerà in quella immagine la persona del Maestro Gesù detto il Cristo ( ovvero manifestazione divina) in quanto nella tradizione cristiana esiste un solo uomo che abbia insegnato e svelato i misteri di Dio ai suoi discepoli e che sia stato condannato secondo modalità che si evidenziano, appunto, nella Sindone: segni di chiodi ai polsi e ai piedi, segni di spine sul capo e ferita di lancia nel costato. Questa proclamazione di autenticità e di fede rappresenta una svolta epocale nella comprensione di un evento prodigioso, in quanto dimostrerebbe quello che la fisica oggi dichiara senza alcun dubbio, e cioè che ogni essere vivente è costituito di energia, come lo è la materia stessa in ogni parte del cosmo e che in alcuni uomini detti carismatici, elevati nel pensiero e nelle azioni, eccezionalmente dotati di una conoscenza intuitiva dell’uomo, del mondo e del cosmo, questa energia è esponenzialmente elevata, al punto che nonostante la morte fisica, a rimanere vivo ed eterno è il corpo di luce.

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Chi sia il personaggio che con la sua potenza energetica , in una insolita esplosione di luce, proprio come avviene nella collisione delle particelle nel Grande Collisore di Adroni, abbia potuto liberare il Corpo di Luce, dal corpo fisico, materializzando sul telo l’immagine fotografica dei lineamenti corporei martoriati dalla flagellazione, proprio come avviene in un esame radiologico, è sicuramente un essere spiritualmente elevato in grado di controllare la materia e di ricrearla con il suo pensiero. Non è un caso infatti che il Maestro Gesù, presentato nel Vangelo di Tomaso, chiama il Padre , il ‘Pensiero Vivente’ come anzi detto.

Le parole del fisico David Bohm sono esplicative: ‘Oggi, improvvisamente, la materia si smaterializza dentro e fuori di noi, svelando l’ineffabile armonia che risuona nella coerenza della biosfera. (David Bhom).

Il pensiero del Maestro Gesù era il ‘pensiero creativo’ ossia quel pensiero che nella sua potenza è in grado di materializzare l’immagine del corpo crocefisso sull’antico telo. Non è importante la datazione precisa perchè dalla fisica apprendiamo che il tempo e lo spazio sono concetti senza confini o che addirittura non esistono, tutto è continuamente presente. Gesù, diventato luce nella luce, coscienza universale e quindi intelligenza pura, era ed è in grado di produrre il fenomeno in qualsiasi tempo, quel tempo che nelle limitazioni dell’uomo, viene scandito da numeri, mesi, anni.

La personalità di questo grande maestro che emerge dai frammenti del vangelo di Nag Hammadi è quella di un maestro di scienza oltre che di spirito. La sua conoscenza potenziata dalle pratiche spirituali come la meditazione, la contemplazione e il silenzio lo introducevano in quella dimensione sottile dove la materia perde i suoi contorni e la visione diventa mistica e luminosa. In quella dimensione essenzialmente estatica, Gesù sperimentava la beatitudine cosiddetta celeste, dove la luce non ha i colori del mondo terreno ma, a detta di santi che l’hanno sperimentata, è una luce celestiale ed ineffabile. In quello stato si acquistano i poteri della onniscienza, onnipotenza e della ubiquità.

Il mistero, dunque, del personaggio Gesù su cui la Chiesa cattolica ha costruito un mito, in realtà potrebbe evolvere verso una ‘rivelazione ‘ più scientifica . Gli Insegnamenti di Gesù vanno ben oltre le dottrine dogmatiche. Il suo insegnamento è pura filosofia e pura scienza. La sua autorità proveniva dalla grandezza del suo pensiero in grado di entrare in quelle dimensioni invisibili all’occhio umano, quei territori dello Spirito che è ‘il Regno dei Cieli’ a cui solo un essere realizzato nello spirito può accedere. E da quella postazione Gesù poteva fare cose prodigiose perchè egli era Dio, figlio del ‘Pensiero Vivente’. Dopo aver sperimentato la verità della ‘realtà ultima’ aveva acquisito il potere sulla materia , quel potere che gli veniva dall’UNO, ovvero dalla comprensione che tutto in questo universo è ‘UNO’ al punto che, precorrendo i tempi, spiegava quella verità che oggi noi ritroviamo nella fisica quantistica, il superamento cioè, di quel dualismo che si riconosce nella unità. Oggi la fisica insegna che la Realtà Ultima è ‘non duale’, ossia, tra onda e particella vi è quel collante, quel ‘terzo incluso’ del fisico Basarab Nicolescu (fisico Rumeno) che impedisce alle due componenti di essere separate. Pur apparendo duale all’occhio fisico, nella sua essenza, la realtà è UNA e non può essere divisa. Infatti, il Maestro Gesù diceva ai suoi discepoli : ‘Voi farete cose più grandi di me. Quando di due farete Uno diventerete figli del Padre e se direte ad una montagna di spostarsi quella si sposterà”.

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Una frase che non ha bisogno di commenti poiché dimostra come all’uomo sia data la chiave per aprirsi alla conoscenza e tramite questa fare grandi cose.

Elena Quidello

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