AGLI ONORI DEGLI ALTARI , GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II.
La canonizzazione dei due Papi che hanno conquistato la Santità
Un evento nell’evento che, da mesi e mesi, ha fatto il giro del mondo, è stato un momento di pace, riflessione e gioia, vissuto da circa un milione di fedeli, nella Città Eterna ed intorno al Vaticano.
Frutto e prodotto del gioioso tam tam, lanciato dalla Chiesa, per richiamare uomini e donne da tutto il mondo, alla celebrazione più attesa e in cui sono stati elevati agli onori degli altari, ben due Papi. Avvenimento unico nella storia della Chiesa.
Sul sagrato di San Pietro, si sono genuflessi in preghiera, insieme al Papa Francesco e al Papa emerito,Benedetto XVI, rivolti al popolo dei credenti oltre 130 cardinali, un migliaio di Vescovi e novantatré delegazioni internazionali. Accanto al Papa vi erano: il Cardinali Agostino Vallini, vicario della Diocesi di Roma, Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, e mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo e altri due cardinali dell’Ordine dei vescovi
Negli spazi riservati, il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano,il Presidente del Senato Italiano, Petro Grasso e il premier del Governo Italiano, Matteo Renzi.
Numerose le delegazioni dei governi intervenute, circa 93 quelle ufficiali di diversi Paesi e organizzazioni internazionali e 24 tra capi di Stato e presidenti, con 35 delegazioni varie. Elevato il numero di ortodossi,anglicani , di musulmani e soprattutto ebrei. Nel riquadro più vicino al sagrato, hanno occupato posto 6000 sacerdoti e 270 diaconi i quali, insieme a 600 sacerdoti, hanno distribuito la Comunione ai fedeli incolonnati in via della Conciliazione. D’intorno, un enorme schieramento di autorità religiose, civili e militari, che, da settimane e in sinergia con l’ “esercito” dei Volontari, hanno fatto da cordone alla gran massa in movimento, tutelando e garantendo la massima tranquillità che all’imponente manifestazione.
Il momento culminante, nella notte,tra sabato 26 e domenica 27, vigilia della canonizzazione, con la “notte bianca”, in cui è stato possibile pregare, confessarsi e prepararsi anche sui “contenuti” di questo straordinario evento. Per il miglior avvicinamento al quale, la Diocesi, ha provveduto anche alla distribuzione all’interno delle Chiese rimaste aperte sino a tarda ora, alcuni libercoli informativi.
Nutrito il calendario della cerimonia, iniziata alle ore 9,00 con la recita della coroncina della Misericordia, accompagnata dal coro della diocesi di Roma diretto da mons. Marco Frisina. La preghiera è durata circa mezz’ora; a seguire, momenti musicali con il Coro della Cappella Sistina, del coro delle Diocesi di Roma e di Bergamo, della Filarmonica di Cracovia, che hanno intrattenuto i presenti fino all’inizio della celebrazione, che è stata avviata dall’ingresso della processione, accompagnata dalle Litanie dei Santi.
Culmine della giornata, il rito della Canonizzazione che si è aperto con le tre petizioni al Papa, da parte del prefetto della Congregazione dei Santi, il cardinale Angelo Amato. A queste, il Pontefice ha risposto, impegnando tutta la sua autorità di Capo della Chiesa universale, con la solenne formula che rende la proposta alla venerazione dei nuovi Santi: “Ad onore della Santissima Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana...”. Dopo la formula sono state presentate le reliquie dei nuovi Santi. Il reliquiario è uguale a quello delle beatificazioni. Quello di Giovanni Paolo II contiene il sangue del Santo, mentre quello di Giovanni XXIII anche un pezzo di pelle, preso durante la riesumazione fatta per la beatificazione. Dopo la processione, la celebrazione è terminata con il Gloria e, come per le grandi feste, il Vangelo è stato proclamato in greco e in latino.
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