AFP: TENTATO COLPO DI STATO IN NIGER

A compierlo alcuni soldati dell’esercito, secondo una fonte di sicurezza

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Attacco al potere 6: Government has fallen. Se volessimo romanzare le ultime vicissitudini del Niger, non potremmo che attribuire loro un titolo del genere. Purtroppo è tutto vero, ed è accaduto nella notte tra martedì e mercoledì: trattarsi di un tentativo di colpo di stato posto in essere da alcuni membri dell’esercito, stando a quanto riportato da una fonte di sicurezza citata da Agence France-Presse (AFP). Nella capitale Niamey alcuni testimoni riferiscono di aver udito degli spari per quindici o venti minuti, verso le 3 del mattino, all’interno del quartiere in cui è ubicato il palazzo presidenziale. Un’ora dopo la situazione sarebbe tornata alla normalità, secondo quanto riferito dal giornale online Actuniger. A porre freno a tutti i disordini sarebbe stato l’intervento della Guardia presidenziale, che poi avrebbe arrestato i soldati responsabili. La fonte di sicurezza riporta che “ci sono stati alcuni arresti tra alcuni membri dell’esercito che sono dietro a questo tentato colpo di stato”, richiamando l’anonimato. “La guardia presidenziale ha reagito, impedendo ai soldati di avvicinarsi al palazzo presidenziale”. Una voce arriva da un residente del distretto di Niamey’s Plateau, che include la residenza e gli ufficiali del presidente: “I tiri erano intensi, con armi pesanti e leggere” riporta all’AFP.

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Il tentato golpe porta alla luce tempistiche che possono far storcere il naso ai più. Il colpo di stato è avvenuto infatti due giorni prima dell’inizio del nuovo mandato presidenziale di Mohamed Bazoum, eletto vincendo al ballottaggio verso la fine dello scorso febbraio. Lo sfidante sconfitto è Mahamane Ousmane, il quale aveva anche denunciato brogli elettorali senza però portare prove. Una sorta di replay di quanto accaduto negli Stati Uniti con tutto il polverone sollevato per mesi - e in realtà non ancora del tutto diradatosi - da Donald Trump dopo le elezioni presidenziali di novembre 2020 perse contro Joe Biden.

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L’altra analogia, anche se gli anni e l’epilogo differiscono, è che Ousmane era stato eletto presidente del Niger dal 1993 al 1996, salvo poi venir destituito con un colpo di stato. Dunque nella giornata di domani Bazoum subentrerà ufficialmente nella carica di capo di stato a Mahamadou Issoufou. La maggioranza è stata molto risicata, esattamente il 55.75% contro il 44.25% del suo avversario battuto. Risultato finale coerente con quelli precedenti: lo scorso 27 dicembre Bazoum aveva vinto il primo turno delle elezioni, risultato il candidato più votato con più del 39% dei consensi. Tra circa ventiquattro ore avverrà il primo passaggio di potere del Niger tra capi eletti dal 1960, ovvero da quando il paese si è reso indipendente dalla Francia.

Francesco Bulzis

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