24 DICEMBRE 2022
Istantanee d’autore
Quanto si è detto e scritto sul Natale!
Cosa potrei aggiungere in questa selva di parole?
Nulla, se non ribadire che in questa data convenzionale noi cristiani festeggiamo l’irrompere di Dio nella nostra storia.
Con la sua Parola incarnata in un Uomo, che sembra la sintesi di un essere sconfitto, ma che in realtà è la dimostrazione di una potenza che travalica e annienta i nostri parametri mentali.
La buona notizia (Vangelo) è che la vita di ognuno ha un senso, ha una prospettiva illimitata, anche se ci appare così misera, impotente e spesso fallimentare.
16 laghi alimentati dai fiumi Bijela Rijeka e Crna Rijeka, collegati tra loro da varie cascate. Uno spettacolo per gli occhi che si trova nel parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, a metà strada tra Zagabria e Zara, in Croazia.
Ne sono attori protagonisti l’acqua, la roccia, la vegetazione e la luce.
Molti credono che questo tipo di spettacoli abbiano un autore, molti credono che sia il risultato di eventi accidentali.
La teoria oggi dominante sull’origine della vita, il caos, il colpo di fortuna chimico, non spiega nulla. È una semplice ammissione d’ignoranza.
Il britannico Paul Davies, fisico di fama mondiale scrive: le probabilità contrarie alla sintesi puramente casuale delle proteine sono circa 10 elevato a 40.000.
Davies prosegue riportando l’osservazione di Fred Hoyle, il matematico e astrofisico britannico, che scrive: le probabilità che un processo spontaneo metta insieme un essere vivente sono analoghe a quelle che una tromba d’aria, spazzando un deposito di robivecchi, produca un Boeing 747 perfettamente funzionante.
Il filosofo Diogene stava lavando delle lenticchie per farne una zuppa.
Fu visto dal filosofo Aristotele, che aveva raggiunto un tenore di vita confortevole rendendo omaggio alla corte del re.
Aristotele sbottò: "Se solo imparassi ad adulare il re, non dovresti adattarti a vivere di un cibo così povero come le lenticchie".
"Se solo imparassi a vivere di un cibo come le lenticchie - rispose Diogene con lo stesso sdegno - non dovresti ridurti ad adulare il re".
La morale di questo “aneddoto”, ahimè, è sempre stata di attualità.
Ciascuno di noi è un’impresa che deve continuamente autovalorizzarsi, ciascuno diventa una merce che si autoproclama e autovende. Si vetrinizza.
La logica del mercato si è impadronita delle nostre vite.
Siamo capaci di ricavarci delle oasi? Di uscire talvolta da questo ingranaggio?
Chi ne è capace ha provato certamente un senso di libertà vera.
Chi ne è completamente coinvolto si illude di essere libero.
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