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Draghi, giuramento governo e Cdm

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"Mi aspetto la massima collaborazione, avanti uniti". Questo quanto avrebbe detto oggi il premier Mario Draghi ai suoi ministri nel primo Cdm del suo mandato, iniziato ufficialmente ieri poco prima delle 12 con il giuramento al Quirinale.

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Il nuovo presidente del Consiglio ha infatti giurato ieri al Colle leggendo la tradizionale formula di rito di fronte al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione". Subito dopo hanno iniziato a giurare anche i ministri. A scandire le fasi del giuramento per la verbalizzazione il segretario generale della Presidenza delle Repubblica, Ugo Zampetti. Nessuna stretta di mano, solo un saluto finale con gli auguri di rito. Terminata la cerimonia, ministri nel Salone dei Corazzieri per la foto di rito con il Presidente della Repubblica e il premier.

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Ricevuti gli onori militari nel cortile del Quirinale, Draghi ha quindi lasciato la sede della Presidenza della Repubblica per dirigersi a Palazzo Chigi, dove è stato ricevuto dal picchetto d’onore.

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Alle 13.15,sempre di ieri, dunque, l’attesa cerimonia della campanella a sancire il passaggio di consegne fra il nuovo presidente del Consiglio e Giuseppe Conte.

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Picchetto d’onore per il premier uscente, che ha lasciato Chigi fra gli applausi dei dipendenti del palazzo.

Cdm, Draghi ai ministri: "Mi aspetto massima collaborazione"

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"Il nostro sarà un governo ambientalista, qualsiasi cosa faremo - a partire dalla creazione di posti di lavoro - deve andare incontro alla sensibilità ambientale e non andare a gravare la situazione" esistente. Lo avrebbe detto, il premier rivolgendosi ai ministri durante il Cdm. "Mi aspetto la massima collaborazione", perché una "missione" importante attende il governo, quella di "mettere in sicurezza il Paese". Per centrare l’obiettivo, bisogna andare "avanti uniti", perché "i bisogni dell’Italia vengono prima di interessi di parte", avrebbe aggiunto.

"Dobbiamo lavorare insieme, pur provenendo da storie ed esperienze diverse, per affrontare questa fase difficile del Paese". Lavorare insieme, avrebbe sottolineato il presidente, "per mettere in sicurezza l’Italia e aiutarla a ripartire". "L’unità qui non è una opzione, è un dovere". "Prendo atto - sarebbero state le parole di Draghi - che abbiamo delle diverse sensibilità, avete diverse sensibilità".

Quindi, parlando di quanto la pandemia abbia creato nel paese, in uno dei passaggi: "Vi ricordo che l’ultimo governo ha visto migliaia di morti, perdite di anni di scuola, perché sono anni persi". Poi Draghi avrebbe aggiunto: "L’economia soffre, serve un impatto culturale e sociale, questo è il nostro programma: innanzi tutto la sfida alla pandemia, con una accelerazione della campagna vaccinale". Draghi ha poi assicurato come "abbiamo di fronte una prospettiva", possiamo "tessere una base per il rilancio futuro".

Come nel suo stile, improntato alla riservatezza, Mario Draghi avrebbe invitato i suoi ministri alla sobrietà nella comunicazione, per moderare le dichiarazioni alla stampa. E, guarda caso, al termine della riunione, i 23 neo ministri hanno lasciato la presidenza del Consiglio senza parlare a stampa e tv.

A quanto si apprende, il Consiglio dei ministri ha avviato l’iter per l’istituzione del ministero della Transizione ecologica, il dicastero green che sarà guidato dal fisico Roberto Cingolani. Si punta, viene spiegato da autorevoli fonti di governo, ad approvare la sua istituzione e a dare il via libera al ministero ’verde’ entro 10 giorni.

Premier al lavoro

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Primo giorno di lavoro a palazzo Chigi per Mario Draghi. Il premier si è intrattenuto, a quanto viene riferito, con il neosottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli. Draghi sta lavorando nella stanza che fino a poche ore prima era occupata del premier uscente Giuseppe Conte. Al momento il nuovo presidente del Consiglio non ha ancora uno staff, sono vuote per ora le stanze riservate a portavoce e ufficio della comunicazione.

Primo giuramento dell’era Covid

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Quella di ieri è stata una cerimonia sui generis, studiata per garantire il rispetto delle norme richieste dall’emergenza epidemiologica. Ministri nel Salone delle feste quindi, ma non nella solita tribunetta, seduti invece a distanza e naturalmente tutti con mascherina. Impossibile la presenza di familiari e parenti e ovviamente di giornalisti, fotografi e cameramen, con la possibilità di seguire la cerimonia in streaming. Ingressi anticipati per le procedure anti-Covid, per il tampone che è stato fatto all’ingresso alla compagine di governo. Prima ad arrivare la ministra leghista per le disabilità, Erika Stefani, ultima a varcare il portone del Colle la ministra dell’università Cristina Messa.

Il rispetto delle norme anti-pandemia introduce una novità nella cerimonia del giuramento: dopo il presidente del Consiglio e tra un ministro e l’altro, sanificata la penna con la quale il premier e i titolari dei vari dicasteri firmano i vari documenti. Presidente della Repubblica, del Consiglio e ministri tutti con mascherina durante il giuramento: la distanza non consente infatti di togliere il dispositivo di sicurezza, come ad esempio quando il Capo dello Stato e il premier hanno rilasciato le loro dichiarazioni alla stampa.

La squadra di Draghi: chi sono i ministri

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23 i ministri a comporre il nuovo esecutivo, 8 tecnici e 15 politici così ripartiti: 4 del M5S, 3 del Pd, 3 di Forza Italia, 3 della Lega, uno per Leu e uno per Italia Viva. Draghi ha sciolto ieri sera la riserva salendo al Quirinale e rendendo poi noti i nomi della squadra che lo accompagnerà per tutta la durata dell’incarico.

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Per il M5S, Federico D’Incà torna ai Rapporti con il Parlamento e Luigi Di Maio viene confermato alla Farnesina. Mentre Stefano Patuanelli ’migra’ dal Mise all’Agricoltura e Fabiana Dadone dalla pubblica amministrazione alle Politiche giovanili.

Tre i ministri dem, due conferme con Lorenzo Guerini alla Difesa e Dario Franceschini alla Cultura (ma ’perde’ il Turismo). New entry Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, come ministro del Lavoro. Tre anche i ministri in quota Lega: Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico, Erika Stefani al ministero per le politiche della disabilità e Massimo Garavaglia al Turismo. Anche per Forza Italia la delegazione è composta da tre ministri: Renato Brunetta alla Pubblica Amministrazione, Mara Carfagna al Sud e Maria Stella Gelmini agli Affari regionali. Leu vede confermato Roberto Speranza alla Salute. Per Italia Viva torna al governo Elena Bonetti nello stesso ruolo del Conte 2 ovvero Famiglia e Pari opportunità.

C’è poi la componente tecnica. Come prevedibile, il dicastero dell’Economia, che ha la regia del Recovery plan, viene affidato a Daniele Franco, fino a ieri direttore generale di Bankitalia e uomo di fiducia di Draghi. All’Interno viene confermata Luciana Lamorgese, alla Giustizia Marta Cartabia, ai Trasporti Enrico Giovannini. Mantiene lo spacchettamento del Miur, voluto da Giuseppe Conte, affidando l’Istruzione a Patrizio Bianchi e l’Università a Cristina Messa. Alla Transizione ecologica, il ministero chiesto a gran voce da Grillo, Roberto Cingolani, mentre Vittorio Colao, altro nome che ha fatto parte della task force dell’esecutivo precedente ritorna, da titolare dell’Innovazione tecnologica.

(fonte AdnKronos - foto dal web)

Redazione

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