"IL PARANORMALE NON ESISTE..."

Non come lo si intende comunemente

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Questa è senza ombra di dubbio un’affermazione ridicola se pronunciata da uno studioso, come il sottoscritto, che ha trascorso 20 anni della sua vita a studiare nell’ambito delle fenomenologie cosiddette del”paranormale”, tanto da aver pubblicato oltre 13 libri in merito in cui si cerca di far passare il messaggio opposto, ossia che il paranormale esiste.

No, non sono impazzito, semplicemente occorre chiarire una volta per tutte che il termine “paranormale” è obsoleto, utilizzarlo è controproducente e dà adito a pregiudizi ed inutili dibattiti.

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Il termine paranormale viene volgarmente utilizzato per far riferimento a quei fenomeni che risultano contrari alle leggi della fisica, solitamente nell’ambito delle manifestazioni extrasensoriali come: psicocinesi, telepatia, chiaroveggenza ecc..
Tali manifestazioni sono state più volte studiate con metodica scientifica e benché qualcuno si ostini ad affermare il contrario, esistono illustri ricercatori che hanno pubblicamente dichiarato l’autenticità e la veridicità dei fenomeni prodotti da taluni individui: medium o sensitivi.

Che siano stati anche loro ingannati da abili prestigiatori?

Tendo ad escluderlo, più semplicemente tali fenomeni potrebbero verificarsi con un indice di casualità talmente elevato da lasciare poco spazio ad un’indagine metodica portata avanti secondo i canoni comuni, soprattutto nell’ambito delle cosiddette manifestazioni spiritiche.
Quindi questo paranormale esiste o non esiste?

A mio avviso esistono fenomeni anomali, poco noti, sconosciuti, non indagati o forse non indagabili con il metodo scientifico senza prima aver ottenuto sufficienti prove della loro esistenza.

Ad ogni modo sono convinto che si tratti di fenomeni del tutto naturali, ergo normali e non paranormali, che semplicemente restano nel limbo della conoscenza in relazione al contesto storico in cui viviamo e forse ai nostri limiti sia psico-fisici che scientifico-tecnologici.

Un esempio utile a spiegare meglio questa mia affermazione è quello del fulmine globulare.

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Si tratta di un globo luminoso, di forma pressoché sferica e di diametro variabile, il più delle volte avvistato in stato di rapido movimento.
Per farla semplice, un fulmine globulare è un fenomeno plasmatico che può crearsi in assenza o in presenza di temporali, sia di giorno che di notte, può attraversare la materia senza danneggiarla (tranne i metalli) ed apparire e scomparire praticamente dal e nel nulla, sia in luoghi chiusi che aperti.

Per molti secoli questo raro fenomeno è stato oggetto di testimonianze che venivano sistematicamente relegate nell’ambito del paranormale e delle pseudo-scienze, fino a quando la scienza non ha compreso i meccanismi alla base del fenomeno e, negli ultimi anni lo ha persino riprodotto in laboratorio (ad esempio nel Cavendish Laboratory di Cambridge).

Il fulmine globulare è l’esempio lampante del paranormale che non esiste, essendo semplicemente un fenomeno reale ma ignoto alla scienza fino a quando la naturale evoluzione della materia non trova il mondo di verificarlo, comprenderlo e riprodurlo.

Il problema è che fino a quando ciò non avviene, gli stupidi sguazzano nello stagno dell’arroganza, offendendo i testimoni di un dato fenomeno, giudicandoli pazzi, malati, visionari ecc..
Servirebbe semplicemente più educazione e più rispetto da ambedue le parti.

Proprio perché il paranormale non esiste, possono esistere i ricercatori come il sottoscritto che studiano nell’ambito delle fenomenologie “impropriamente” (virgolettato d’obbligo) ritenute del paranormale.

cms_28056/foto_1.jpgUn ricercatore che indaga sulla presunta apparizione di un “fantasma” in un castello, dovrebbe essere il primo scettico, questo per evitare che la suggestione prenda il sopravvento sulla ragione.
Lo scopo di un ricercatore del mistero (preferisco tale denominazione alla parola ghost hunter per via degli abusi perpetrati da molti team di pseudo-ricercatori che si definivano tali) dovrebbe essere solo quello di documentare un’eventuale manifestazione anomala, in un dato luogo e nell’arco temporale in cui opera, registrando quanti più parametri biofisici ambientali possibili, utili poi ad un post analisi da affidare a VERI SCENZIATI, perché solo la scienza è in grado di trasformare il paranormale in normale, così come avvenuto per il fenomeno del fulmine globulare sopra riportato.

Per quanto scritto in questo articolo dunque, spero che molti di voi possano convenire con quanto affermo da anni, ossia che il paranormale non esiste, non come lo si intende comunemente.

Mario Contino

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