“SI ASCOLTI LA GENTE!”
Il mondo intero invoca la pace, ennesimo appello di Papa Francesco
"Rinnovo l’appello a una tregua pasquale, segno minimo e tangibile di una volontà di pace". Non esistono frasi di circostanza, ma solamente la dura e cruda realtà. Nel giorno della Pasqua ortodossa, Francesco torna a invocare la fine del conflitto in Ucraina. Non basta solamente indicare un responsabile per pulirsi la coscienza, bensì occorre impegnarsi per ristabilire un equilibrio internazionale. Infatti, in un giorno così speciale la speranza del Risorto sprona a un nuovo cambiamento. Il Papa non si stanca mai di ripetere il suo appello, divenuto ormai una giaculatoria quotidiana: "Ci si fermi, obbedendo al Risorto, che il giorno di Pasqua ripete ai suoi discepoli, pace a voi".
L’uomo ha dimenticato di porre Dio al primo posto. La mancanza di umanità, mista alla scarsa umiltà, rischia di compromettere seriamente le sorti dell’Europa. Purtroppo, il disinteresse generale si percepisce già dalla terminologia usata per descrivere questo conflitto. Pertanto, Bergoglio continua a spronare i fedeli in modo fermo: "A tutti chiedo di accrescere il coraggio, di manifestare il più possibile, perché la pace è possibile".
Non di poco conto è anche la stoccata che il Pontefice ha riservato al mondo politico, facendosi portavoce dei cittadini, che chiedono a gran voce la fine delle ostilità. Nonostante gli svariati tentativi di cercare una giustificazione al massacro, Bergoglio replica per le rime: "I leader politici ascoltino la voce della gente, che vuole la pace e non un’escalation del conflitto".
Il desiderio di tutti è chiaro, ma le forze politiche non sembrano condividerlo, lasciando nell’oblio e nella paura la gente comune. Nessuno può fare previsioni in questo momento, anche perché vengono puntualmente smentite. Solamente la determinazione collettiva può far cessare il fuoco.
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