“Ovidio. Amori, miti e altre storie”

La mostra su uno dei più grandi autori della latinità

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Dal 17 ottobre al 20 gennaio 2019, alle Scuderie del Quirinale di Roma si terrà la mostra Ovidio. Amori, miti e altre storie, dedicata a uno dei più grandi autori antichi per celebrare, in particolare, il Bimillenario Ovidiano. L’evento sarà curato da Francesca Ghedini, che per l’occasione ha voluto unire arte e scrittura per commemorare il più grande autore della letteratura latina.

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Publio Ovidio Nasone è stato infatti uno scrittore poliedrico, in quanto ha saputo trattare con estrema delicatezza sia il tema dell’amore, in opere come gli “Amores” e “Ars amatoria”, sia la mitologia antica nelle sue “Metamorfosi”, un’opera maestosa che contiene più di 250 miti di trasformazioni. Si tratta di opere che, nel corso dei secoli, hanno tramandato l’importanza dell’arte classica come fondamento del pensiero moderno. Difatti, la mostra alle Scuderie del Quirinale avrà proprio il compito di mostrare l’espressione della scrittura ovidiana in diverse forme d’arte come la pittura, la scultura e tante altre. Un’arte che ha attraversato i secoli, partendo proprio dai tempi dello stesso Ovidio, passando poi per il Medioevo e il Rinascimento, fino allo sfavillante stile barocco e al Romanticismo. Si parla di quasi 200 opere tra dipinti, affreschi, sculture, antichi manoscritti.

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Ovidio nacque a Sulmona nel 43 a.C. da una famiglia benestante. La sua vita sin dalla giovinezza fu contraddistinta da una forte vena poetica, nonostante lui avesse intrapreso poi la carriera pubblica senza molto successo. L’impronta letteraria che ha caratterizzato questo autore sin dall’inizio lo ha portato a entrare nel famoso circolo di Mecenate, il consigliere di Augusto che all’epoca aveva già radunato poeti come Orazio, Properzio e Vigilio. A contatto con tutti questi autori, Ovidio diede avvio a un periodo della sua vita molto proficuo, in cui nacquero gran parte dei suoi scritti. Tra le sue opere sono da annoverare: Amores, Heroides, Ars amatoria, Rimedia Amoris, Metamorfosi e Fasti.

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Ovidio ha ispirato altri grandi autori del passato, come Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Ludovico Ariosto, William Shakespeare, Geoffrey Chaucer, Jean Jacques Rousseau e Gabriele D’Annunzio. La mitologia delle Metamorfosi ha affascinato e ispirato moltissimi artisti, che l’hanno ripresa nelle proprie opere, mostrando una grande devozione per i racconti ovidiani. Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Annibale Caracci e Bernini: questi sono solo alcuni dei grandi nomi che si sono cimentati in maniera eccellente nell’esprimere con le immagini i miti ovidiani.

Francesco Ambrosio

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