LE CASE INFESTATE (prima parte)

Da sempre esistono leggende circa luoghi infestati da fantasmi o da entità non meglio definite, costruzioni dove già il solo varcare la soglia fa rizzare capelli, e di solito a raccontare queste storie è sempre un amico di un amico del cugino di qualcuno che gode di assoluta fiducia. Ebbene, per chi volesse provare qualche brivido, anche la nostra bella penisola offre la possibilità di verificare se le leggende dicono il vero. Partendo dal nord, da Bindo, una frazione di Cortenova, in provincia di Lecco, troviamo la casa più infestata d’Italia, detta anche la casa rossa a causa del colore delle pareti esterne. Un’abitazione risalente al 1800 ed oggi in stato di abbandono.
Questa struttura è circondata da una fama sinistra, dovuta a fatti di sangue avvolti nel mistero e ad alcuni episodi, sembra, di satanismo. Spostandosi verso Moncalieri, vicino Torino, si può visitare il Castello della Rotta, che parrebbe costruito in una posizione tale da consentire il passaggio tra il mondo dei morti e quello dei vivi, tanto è vero che diversi spettri vi si aggirano, quello di un cavaliere e di un monaco sono tra i più famosi, seppur innocui. Si dice. Scendendo lo stivale si raggiunge Genova, nei cui dintorni si trovano i resti abbandonati dell’antica locanda Ca’ de Anime. Si narra che le stanze avessero i soffitti mobili, e che gli stessi venissero fatti cadere sugli ospiti dai gestori della locanda, per poi derubarli ed infine disfarsi dei corpi. Ed ancora oggi qualcuno giura di aver visto il fantasma di una ragazza vagare per le stanze scure, cercando il proprio amato che lì perse la vita. Sempre in Ligura, a Scogna Sottana in provincia di La Spezia, si
trova una casetta dimenticata dal tempo, nota come la casa del violinista.
Il nome è dovuto al ragazzo che la abitava, scomparso improvvisamente nel nulla. I pochi temerari che hanno osato varcarne la soglia, hanno raccontato di urla provenienti dalle pareti, e di un violino che inizia a suonare da solo. Passando dal Tirreno all’Adriatico, si arriva a Cona, in provincia di Ferrara, dove gli abitanti si tengono ben lontani da una villa tristemente nota per un fatto risalente agli anni ‘80 del secolo scorso. Accadde infatti che un gruppetto di ragazzi volle avventurarsi tra le stanze, da tempo disabitate, per una goliardata comune a tutti i giovani che vogliono sfidare le leggende per poi vantarsene al bar. Solo che quella notte qualcosa andò diversamente: i ragazzi morirono in un incidente d’auto, e l’unico superstite raccontò che, dal primo piano dell’abitazione, si affacciò una vecchia che iniziò ad inveire e a maledirli, terrorizzandoli e portandoli alla fuga, che si concluse con l’incidente. Il Comune di Cona decise allora di murare tutte le finestre, per evitare altre intrusioni, ma stranamente una finestra del primo piano a tutt’oggi non è murata. Fantasia o realtà? Spingendosi più in basso invece si giunge a Torriana, in provincia di Rimini, dove è stato visto il fantasma più famoso d’Italia, quello di Azzurrina.
In realtà la bimba si chiamava Guendalina, e viveva nel maniero intorno al 1370. Essendo albina i genitori decisero di tingerle i capelli per nascondere la sua condizione, però il pastrocchio utilizzato per la tinta le colorò la chioma di azzurro, donde il soprannome. E leggenda vuole che, durante il solstizio estivo, ogni 5 anni, dai sotterranei provenga il pianto di una bambina. Anche alcuni ghostbuster italiani hanno provato ad indagare sul fenomeno, e di sicuro chi, sul loro sito, ha ascoltato le registrazioni effettuate, ha provato più di un brivido. Ma altre abitazioni maledette si trovano in altri luoghi, continuando a discendere lo stivale….
(Continua domenica 25 giugno)
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