FALLITO IL COLPO DI STATO IN TURCHIA

Erdogan , dopo la paura di essere spodestato, ritornerà nella sua ambiguità?

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Prima o poi doveva accadere che le forze armate, quelle che kamal Ataturk aveva rafforzato per difendere democrazia e laicità, prendessero la segreta decisione di intervenire con un colpo di stato in Turchia. Il cambiamento di cui Ataturk si era reso illuminato artefice nel 1923 traghettando il paese verso quella modernità che tanta libertà avrebbe concesso alle donne turche le quali con Erdogan stanno perdendo quei diritti e parità che avevano lentamente acquisito, finalmente con un colpo di stato ritornerebbe a navigare nelle acque tranquille del progresso, della cultura , della indipendenza e della libertà esistenziale.

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Con l’avvento di Erdogan al potere tutte le conquiste che il paese si era lentamente guadagnate sono progressivamente regredite fino a creare malcontento tra i giovani costretti ad accettare il ritorno ad uno stile di vita anacronistico che forza le donne a riportare il velo negli uffici, a non sorridere in pubblico e soprattutto a seguire un comportamento di vita come richiesto e descritto nel Corano. Molti ricorderanno le proteste dei giovani che più volte sono scesi in piazza per rispondere alle riforme anacronistiche di Erdogan con un sit- in durato giorni, come quello nel 2013 in cui gli stessi difesero la piazza dalla quale Erdogan voleva rimuovere il monumento dedicato ad Ataturk per altra destinazione urbanistica che fu represso con morti e feriti o quello in cui i ragazzi sfilarono indossando minigonne per dimostrare la loro disapprovazione a costumi antiquati che, ritenuti amorali dalla propaganda coranica, istigavano alla violenza sulle donne da parte di nostalgici musulmani . La campagna a favore della reintroduzione dello studio del corano nelle scuole con le sue anacronistiche restrizioni e la conseguente assunzione comportamentale ha troppo spesso legittimato uomini adulti ad usare violenza contro le donne tanto che il crescente numero di femminicidi ha allarmato le associazioni per i diritti delle donne in tutto il mondo.

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A spingere le forze armate al golpe sono stati sicuramente gli atteggiamenti repressivi che Erdogan ha assunto nei confronti di uomini politici , di militari, di giornalisti e di tutti coloro che hanno dissentito dalla sua dittatoriale politica interna . Certamente una nuova classe politica riscriverebbe la costituzione in chiave più democratica e liberale soprattutto nei confronti dei curdi verso i quali Erdogan ha sempre usato il pugno forte. Se il Golpe nato dalla volontà di liberare il paese da uno presidente dittatoriale, non ha avuto gli esiti sperati, allora questa Turchia è fondamentalista. Il popolo turco democratico anche se minoritario rispetto alle masse fedeli agli imam e questi ultimi devoti al presidente islamico che tanto si è adoperato per ripristinare le scuole coraniche di stato, meriterebbe un presidente illuminato, tollerante, amorevole con i Curdi che hanno dimostrato coraggio e valore nella lotta al fanatismo del califfato dell’ ISIS.

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Fin tanto che il popolo turco e il suo presidente non avranno acquisito la consapevolezza che per entrare in Europa bisognerà prima instaurare una nuova pacifica convivenza con i curdi superando le differenze etniche e religiose ( i curdi sono sufisti) e dimostrare di aver acquisito quella superiorità e civiltà che consentiranno loro di trattare, dialogare ,confrontare e riconoscere che nessuna religione è superiore alle altre perché tutte nascono dal pensiero dell’uomo e dalla sua coscienza, allora questa Turchia NON DEVE ENTRARE in Europa. L’Europa non ha ancora compreso che i popoli per essere uniti e in pace tra loro devono condividere la propria evoluzione spirituale che non ha niente a che fare con le religioni istituite dagli uomini.

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Con Erdogan la Turchia continua a navigare verso il fondamentalismo e l’Europa non può e non deve permettersi di trasformare i paesi dell’Unione in una arena conflittuale e sanguinaria . Il popolo turco non è maturo per una democrazia totale . Vero è che in piazza sono scesi solo uomini che all’esortazione di Erdogan hanno ubbidito come agnelli perché riconoscono in lui il difensore dell’Islam, anzi ‘il paladino dell’islam ‘ come ebbe ad elogiare un famoso imam saudita che lo definì con tale termine. Le masse si riconoscono ancora sentimentalmente nell’slam non nella democrazia e nella laicità.

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Se avessero compreso che questo golpe era una occasione per ripristinare la democrazia che Erdogan calpesta in ogni occasione si sarebbero stretti intorno ai carri armati e atteso il cambiamento. Ora Erdogan , dopo la paura di essere spodestato, ritornerà nella sua ambiguità e invece di imparare la lezione diventerà ancora più despota punendo come solo i dittatori sanno fare, chi ha protestato contro il suo modo di governare. E noi europei, se gli USA continueranno la politica contro la Russia , diventeremo tutti un popolo di schiavi. Verremo venduti ai califfi e l’Europa diventerà un campo di battaglia.

Elena Quidello

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