UE, CONSIGLIO ADOTTA RACCOMANDAZIONE SU REDDITO MINIMO

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Il Consiglio Ue ha adottato oggi una raccomandazione agli Stati membri per un reddito minimo adeguato. La raccomandazione, spiega l’istituzione Ue che riunisce i Paesi membri, mira a combattere la povertà e l’esclusione sociale e a perseguire elevati livelli di occupazione, promuovendo un adeguato sostegno al reddito mediante un reddito minimo, un accesso effettivo ai servizi essenziali per le persone prive di risorse sufficienti e favorendo l’integrazione nel mercato del lavoro degli occupabili.

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Sebbene tutti gli Stati membri dell’Ue dispongano di reti di sicurezza sociale, i progressi nel renderle accessibili e adeguate sono stati disomogenei, nota il Consiglio. Si raccomanda pertanto che gli Stati membri forniscano e, se necessario, rafforzino solide reti di sicurezza sociale, combinando un adeguato sostegno al reddito attraverso prestazioni di reddito minimo e altre prestazioni monetarie di accompagnamento, prestazioni in natura e dando accesso a servizi essenziali.

Il Consiglio raccomanda agli Stati membri di stabilire il livello del reddito minimo attraverso una metodologia solida e trasparente, in conformità con il diritto nazionale e coinvolgendo le parti interessate, tenendo conto delle fonti di reddito complessive, delle esigenze specifiche e delle situazioni svantaggiate delle famiglie, del reddito di un salariato a livelli bassi o al minimo, del tenore di vita e del potere d’acquisto, nonché dei livelli dei prezzi e relativi sviluppi. Per promuovere la parità di genere, la sicurezza del reddito e l’indipendenza economica delle donne, dei giovani adulti e delle persone con disabilità, il Consiglio raccomanda inoltre la possibilità di richiedere il reddito minimo da fornire ai singoli membri del nucleo familiare.

Si raccomanda inoltre agli Stati membri di raggiungere gradualmente il livello adeguato di sostegno al reddito entro il 2030 al più tardi, salvaguardando nel contempo la sostenibilità delle finanze pubbliche. Gli Stati membri dovrebbero inoltre rivedere regolarmente e, se del caso, adeguare il livello del reddito minimo per mantenerne l’adeguatezza. In tempi di recessione economica, la flessibilità nella definizione del reddito minimo, sottolinea il Consiglio, può svolgere un ruolo importante nel mitigare le conseguenze sociali avverse e svolgere un ruolo stabilizzante nell’economia.

Anna Maria Stanca

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