PERCHÉ I GENITORI SONO DISTANTI DALLA SCUOLA?

Il problematico coinvolgimento delle famiglie, che non rispondono o poco partecipano

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La scuola è cambiata. Viene detto, ridetto, ribadito, scritto e sottoscritto. Ed è vero. Ma ricordiamoci che a scuola si formano studenti, ragazzi che un domani saranno i futuri cittadini, che crescono dentro le aule e che devono avere dei riferimenti, in primis verso le istituzioni che, in quanto tali, devono essere dei punti fermi nella vita di ognuno.

Ma i genitori? Le attività della scuola sono molto variegate: non si parla più di didattica ma di offerta formativa, di apertura al territorio, di partecipazione a progetti, faticosi e molto istruttivi ed educativi, che spesso si svolgono in orario extra curriculare. Ebbene, per l’extracurricularità la scuola si deve organizzare con il proprio personale, deve attingere a proprie risorse per permettere lo svolgimento di quanto previsto… e molti incontri sono di coinvolgimento delle famiglie che, puntualmente, non si rendono disponibili.

Eventi culturali, dibattiti, messe in scena, orchestre, scambi di idee, presentazioni di innovazioni alle quali vengono invitate le famiglie: no, i genitori non hanno tempo, specialmente se il tempo è richiesto dalla scuola per delle belle iniziative da presentare.

Mai si è visto un genitore scrivere lettere o pensieri di congratulazioni per la scuola per il lavoro che svolge, per le attività extra programmate e avviate. Pervengono solo lettere di lamentela verso gli insegnanti o per un collegamento a distanza.

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È davvero svilente e triste che la nuova generazione di genitori, figli della vecchia - sicuramente meno presente ma più efficace - non abbia tempo per la scuola. Parliamo della prima istituzione educativa che, insieme alle famiglie, orienta i propri sforzi sempre e solo alla crescita dei propri studenti, che non sono altro che i figli di quei genitori presenti nelle piazze durante spettacoli comici o in fila per entrare in un centro commerciale.

È vero, non hanno tempo per pensare ai loro figli, ma hanno tempo per chattare con loro… non hanno tempo per leggere le circolari ma hanno tempo per confrontare i voti di Tizio con quelli di Caio… e hanno tempo per giudicare il comportamento di un docente sul carico di compiti, sulle modalità di interrogazione e di giudizio. Hanno tanto tempo per essere avvolti dalle fake news e abbandonarsi al mare magnum dei social. È triste sapere che quando si organizzano eventi importanti per la scuola, questa importanza non arrivi a casa di quei genitori che magari, pur abitando a 500 metri dall’edificio scolastico, preferiscono guardare un talk show. Ci si chiede a questo punto: con quale concezione di scuola cresceranno gli studenti, a loro volta futuri genitori?

Ivano De Luca

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