ALLARME PREZZI

La crisi che spaventa le famiglie

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In arrivo tempi duri per gli italiani: i prezzi dei generi alimentari subiranno ingenti aumenti nel prossimo periodo. Gli effetti collaterali della guerra in Ucraina prospettano una crisi senza precedenti sui mercati. Possiamo definirla una causa shock, che non risparmia i beni di prima necessità. A lanciare l’allarme è stata la Fao che, in base ai dati elaborati dall’Onu, registra un aumento record dei prodotti alimentari di base.
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I dati statistici ci forniscono un quadro preoccupante, con un aumento del 12,6% a partire dal mese di marzo. Ciò che preoccupa più di tutto è l’aumento dei prezzi del grano e dei cereali inferiori. L’importanza strategica dell’Ucraina e della Russia sta proprio nelle esportazioni mondiali relative al grano e al mais. Infatti, le stime delle esportazioni si aggirano tra il 20 e il 30%, quindi una fetta consistente del mercato globale. Tutto questo rischia seriamente di compromettere le aziende italiane, che mai come in questo momento, con una pandemia alle spalle, necessitano invece di una concreta ripresa.
Non è solo il grano a generare preoccupazioni, ma anche l’impennata dell’olio di palma e dell’olio di soia, il cui aumento è stimato intorno al 20%. L’equilibrio precario costruito in questi anni sembra venir meno, e a pagarne il prezzo più alto sono i come al solito i cittadini. In Italia la situazione è drammatica - anche se si cerca di minimizzare - e per l’anno prossimo molte aziende rischiano di chiudere. Infatti, la crisi non investe solo l’ambito energetico bensì pesa sulle tavole degli italiani che, a breve, si troveranno dinanzi a prezzi mai visti.
La guerra provoca distruzione e morte e le sanzioni non sempre portano gli effetti sperati, anzi spesso tendono a ritorcersi contro chi le impone.
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Per il momento non è possibile effettuare proiezioni a lungo termine, ma la percezione di grande incertezza che attanaglia il nostro Paese si fa sempre più soffocante. Nessuno può prevedere ciò che accadrà nei prossimi mesi, siamo solo certi che i prezzi, come denuncia la Fao, continueranno ad aumentare.

Giuseppe Capano

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