P.N.R.R., FRENETICA ATTESA

Tante proposte per la migliore gestione dei fondi

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Il tanto atteso P.N.R.R. (Piano nazionale di resilienza e ripresa) suscita speranza in noi italiani. Tante sono le ipotesi per la gestione e l’utilizzo dei fondi destinati dalla UE al nostro Paese; tant’è che, ancora prima che tutto abbia inizio, si susseguono da ogni parte istanze o presunti suggerimenti per il piano programmatico e attuativo, al fine di un altrettanto "presunto" miglior utilizzo! Gli organi di informazione (soprattutto della carta stampata) dedicano quotidianamente intere pagine a tale evento, lanciando ognuno le "migliori proposte" per il miglior utilizzo di tali finanziamenti destinati ai progetti di ripresa nei vari settori. Sembra di trovarsi di fronte a un mosaico variopinto di mille colori, tanto che è naturale parafrasare alcuni versi di una significativa canzone del grande e compianto Pino Daniele: "Napul’e’ mille culuri, Napul’e’ mille paure"...

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Lo scopo di questa maxi operazione finanziaria varata dalla UE è quello di incentivare la ripresa economica dei vari Paesi della Comunità, favorendo e finanziando taluni grandi progetti già individuati, riconosciuti e validati dalla stessa, al fine di favorire una mole di lavori pubblici nei vari settori produttivi-commerciali, nonché una considerevole riorganizzazione di comparti di servizi, con il potenziamento della digitalizzazione e una decisa e non più procrastinabile virata nella direzione della sostenibilità ambientale. Tutto ciò va fatto realizzando, innanzitutto, tali progetti senza distorsioni e prevaricazioni, rallentamenti e ridimensionamenti.

Dagli orientamenti del Governo emergono linee guida per l’attuazione di questa colossale operazione, che consta di uno stanziamento a fondo perduto (riconosciuto adeguatamente al nostro Paese) e una quota come prestito da parte della UE, nel rispetto delle modalità di utilizzo nei vari settori e dei singoli progetti, nonché la completezza di attuazione degli stessi e il rispetto dei tempi e dei termini, pena la decadenza e il ridimensionamento della portata. Come già accennato, secondo quanto riportato quotidianamente dagli organi d’informazione si possono rilevare, nei cosiddetti "suggerimenti", avvertimenti per i rischi di dissonanza e di disorientamento che potrebbero minare linearità di taluni interventi in alcuni settori e, quindi, la sostanziale importanza e finalità per il buon prosieguo e risanamento.

Per una maggiore chiarezza è opportuno riportare alcuni dei presunti "consigli e suggerimenti" che, purtroppo, lasciano essi stessi dubbi e perplessità e che vanno valutati nell’ottica della linearità e della effettiva valenza al fine di preservare la sostanziale portata di ogni singolo progetto e del relativo settore di riferimento. Si segnala e si stigmatizza la mancanza di una adeguata capacità progettuale, da parte di tanti Enti locali (Comuni piccoli, medi, grandi) soprattutto al Sud e, quindi, la necessità di ricercare e costituire gruppi di formazione e di consulenza, nell’espletamento di tutto l’iter burocratico, amministrativo, tecnico, professionale, per l’attestazione di validità dei progetti; a tal uopo si rende necessaria una rete, non trascurabile, di assunzioni di personale nelle amministrazioni comunali e di un corrispettivo onere finanziario da destinarvi. Ciò potrebbe significare una considerevole distrazione dei fondi dallo scopo principale, che è quello di realizzare i progetti per sostenere tali oneri finanziari, non del tutto esaustivi, come è avvenuto per i fatidici e fantomatici "navigator" relativi al reddito di cittadinanza.

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In questi ultimi giorni, l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) aveva lanciato l’allarme perché mancavano i bandi per le opere ma subito è giunta una rassicurazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità: sarebbero stati già stati assegnati 57 miliardi, nel rispetto dei tempi e con l’impegno che le opere in oggetto verranno monitorate con l’ausilio della digitalizzazione. Inoltre si assicura l’impegno ai piccoli Comuni (al di sotto dei 5000 abitanti), che da tempo lamentano la mancanza di personale qualificato (per la consulenza di tali progetti), con la dotazione di un fondo di 30 milioni, a partire dal 2022, per sostenere l’onere per nuovi spazi assunzionali, con contratti a tempo determinato. Altresì viene ribadito, nel pacchetto provvedimenti, lo stanziamento di altri 67 milioni per l’assunzione di professionisti esperti, da parte dei Comuni del Mezzogiorno. L’auspicio è quello che, comunque, i progetti (soprattutto nelle opere infrastrutturali importanti) vengano realizzati compiutamente, in termini di quantità e di qualità e che, quindi, non vi siano significative e inopportune dispersioni clientelari ed elettoralistiche; lo scopo preminente ed essenziale deve essere quello di "realizzare al massimo", per creare opere di significativa importanza, nonché produrre lavoro, crescita, sviluppo, benessere...

Antonio Iasillo

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