TAIWAN APRE UN’AMBASCIATA IN LITUANIA
Governo cinese su tutte le furie: “Scelta sbagliata, la Lituania ne pagherà le conseguenze”

L’isola indipendente rivendicata dalla Cina ha annunciato l’apertura di un ufficio di rappresentanza in Lituania, chiamandolo “di Taiwan”, e non “di Taipei” come si è soliti fare. Si tratta, di fatto, di un’ambasciata informale, ma erano diciotto anni che non venivano aperte missioni in Unione Europea con il nome di Taiwan. Da mesi questo evento è al centro di uno dei più notevoli casi diplomatici tra Europa e Cina; soprattutto in questo caso, la reazione della seconda non è tardata ad arrivare, definendo il gesto di Taiwan come oltraggioso e minacciando ritorsioni contro la Lituania a livello politico.
La Lituania ha accettato di aprire una missione diplomatica di Taiwan, trattando l’isola come indipendente rispetto alla Cina, sebbene non sia riconosciuta da tutti a livello internazionale e nonostante le pressioni ricevute dal governo cinese: “Chiediamo che la Lituania corregga immediatamente la sua decisione sbagliata” ha affermato il ministero degli Esteri cinese Wang Yi.
I contratti diplomatici tra Lituania e Cina, risalenti al 1991, stabilivano che tra l’ex Paese sovietico e l’isola di Taipei non dovesse intercorrere alcun rapporto. Ma a luglio di quest’estate il ministro di Taiwan aveva annunciato gli accordi con la Lituania e la conseguente inversione di rotta; così facendo ha minato l’integrità e la sovranità dell’“una sola Cina”.
Pechino ha poi ribadito che il governo della Repubblica popolare cinese (RPC) è l’unico governo legittimo che rappresenta l’intera Cina, ma a Taipei è presente un esecutivo autonomo e l’isola si dichiara appartenente alla Repubblica di Cina (ROC), sostenendo di essere separata dalla RPC di Pechino.
Il governo di Taipei ha relazioni diplomatiche con quindici Paesi. Oggi Taiwan, invece, ha uffici di rappresentanza in settantaquattro Paesi nel mondo, di cui diciotto solo nell’Unione europea.
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