LA CINA CONTINUA A STRINGERE SU TAIWAN
Black list con i funzionari dell’isola: per loro vietato entrare nel Paese

Al primo ministro, al ministro degli Esteri e al presidente del Parlamento dell’isola di Taiwan sarà vietato entrare in Cina e nelle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao. Saranno ritenuti penalmente responsabili per tutta la vita, come annunciato dalla portavoce dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan del governo cinese. Quanto disposto dal provvedimento riguarderà anche le loro famiglie.
I funzionari menzionati sono il ministro degli Esteri Joseph Wu, il primo ministro Su Tseng-chang e il presidente dello Yuan Legislativo You Si-kun.
La giovane portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan, Zhu Fenglian, nel corso della conferenza stampa ha ribadito che chi sta lavorando per dividere il paese ne pagherà le conseguenze: “La Cina perseguirà i responsabili dell’indipendenza di Taiwan in conformità con la legge, che avrà effetto per tutta la loro vita e verrà estesa alle loro famiglie”. Riferendosi poi specificamente ai primi tre che sono stati resi noti della lista: “Hanno attaccato maliziosamente e calunniato la terraferma in cerca di indipendenza e si sono accordati per dividere il Paese”.
Su e Yu non hanno tardato a far sentire la propria voce, dimostrando di non essere affatto intenzionati a mollare. “Continueremo a combattere per Taiwan. Questo è ciò che dovremmo fare e non ci piegheremo alle minacce” ha detto il primo alla stampa taiwanese, mentre in un post su Facebook il secondo ha affermato che per lui è stato “un onore essere bandito e condannato dalla Cina continentale”. Puntuale, poi, è arrivata anche la reazione ufficiale da parte del governo di Taipei, attraverso un comunicato del Consiglio per gli affari continentali di Taiwan, che gestisce le difficili relazioni attraverso lo Stretto, il quale ha dichiarato che la mossa rappresenta una minaccia per il popolo taiwanese ed è soltanto “controproducente”: “La legislazione unilaterale del Partito Comunista Cinese su Taiwan non ha forza vincolante per il popolo di Taiwan”, ha fatto sapere il Consiglio taiwanese.
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