ALLA SCOPERTA DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA

Bivona

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Bivona è un antico borgo medievale che conserva ancora la sua antica struttura urbanistica situato nell’area centro occidentale della Sicilia, antico luogo delle tradizioni popolari e della civiltà artigiana e contadina.

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Durante i secoli XV e XVI fu uno dei maggiori centri feudali della Sicilia ed il primo ad essere elevato a ducato nel 1554, per concessione del re Carlo V, avendone oltremodo acquisito il titolo di Città.

Le origini per l’insediamento urbano risalgono dai Greci sino agli Arabi nel IX° secolo d.c e successivamente il feudo di Bivona fu fondata nel 1020 e mantenuta nel rango di città feudale sino al 1812.

Nel corso dei secoli successivi rimase un importante centro politico amministrativo e religioso, a testimonianza di un invidiabile patrimonio storico artistico.

Il Culto di Santa Rosalia è molto antico, infatti essa visse a Bivona presso una grotta dentro ad un bosco di querce per 5 anni.

Uno dei più eleganti ed accoglienti borghi medievali della Sicilia con circa 3500 abitanti, a 503 m sul livello del mare, è ubicato all’interno del parco dei Monti Sicani, che rappresenta la quinta area naturale protetta della regione Siciliana, con le caratteristiche colline argillose dell’entroterra, tra i più ben conservati d’Italia.

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Le Chiese esistenti furono fondate dal XIII° al XVIII° secolo, con varie opere marmoree tra cui statua della Madonna di Domenico Gagini, affreschi dello Zoppo Di Ganci, crocifissi lignei e varie statue in legno, tabernacoli e fonti battesimali. dei piu’ rinomati artisti Siciliani che hanno lasciato la loro impronta tra cui Veneziano Sergenti e Angelo Marino.

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Nel 1348 quando Bivona venne colpita dalla pestilenza, Santa Rosalia apparve su di un grande masso di pietra sul luogo dove oggi è stata eretta la chiesa in suo onore, ove esiste come reliquia sotto la pavimentazione una parte del tronco dell’albero che fu accanto la sua dimora adolescenziale, liberando il borgo dal male, ancor prima del miracolo della liberazione dalla peste che colpì Palermo nel 1624.

Nel 1601 lo scultore Don Ruggero Valenti fu l’autore del fercolo di Santa Rosalia che si trova nell’abside dell’omonima chiesa.

I campanili, la torre dell’orologio, i monumenti, le fontane, le piazze, gli archi, ruderi del castello, i palazzi e le abitazioni nel centro storico hanno diverse strutture architettoniche, ma risaltano quelle dello stile gotico chiaramontano, manieristico e barocco.

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Dentro il Palazzo marchese Greco, uno degli esempi del barocco Siciliano del XVII secolo, si trovano il Museo demo etno antropologico, ove accoglie numerosi utensili da lavoro, specialmente quelli da agricoltura, dalla seconda metà del 1800 fino alla prima metà del 1900 ed il Museo Dell’Acqua che conserva una riproduzione fedele di una meccanica di uno degli 11 Mulini che fino al XVII° secolo erano in attività sopra il fiume Alba, navigabile fino al Mar Mediterraneo.

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I prodotti tipici sono legati alla zootecnia autoctona della zona; pesche bianche, con la sagra che è una delle più antiche della Sicilia, olio extravergine d’oliva, agrumi, formaggi pecorini, i dolci caratteristici, carni sia bovine che ovine sono tra i prodotti principali a kilometro zero.

Tregor Russo

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