50 SFUMATURE DI QUARANTENA

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‘Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare

E sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare un sottile dispiacere

E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire dove il sole va a dormire

Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore…

E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire

E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me ma nella mente tua non c’è…

Capire tu non puoi…Tu chiamale se vuoi emozioni’.

(da “Emozioni” di Mogol – Battisti)

cms_17253/DSC_2838.jpgCaro Lettore, ci ritroviamo su I sentieri di Psiche…ancora chiusi nelle nostre case, passiamo nella nostra mente tutte le emozioni sperimentate in questi 50 giorni: paura, tristezza, noia, rabbia.

Mi ha colpito il modo in cui Conte ha iniziato la conferenza stampa per illustrare la fase 2 e mi è venuto subito da pensare che non siamo tutti un po’ psicologi e che bisognerebbe lasciare, concedere ad ognuno di noi almeno la libertà e il diritto di vivere come sentiamo le emozioni negative come risentimento e rabbia di cui ha parlato il premier.

Sono stati tanti in questi giorni gli appelli e le richieste di aiuto, anche non espliciti in cui era evidente l’oscillazione del tono dell’umore oltre che la variazione delle emozioni vissute in merito al virus e alla condizione di chiusura in casa; è una condizione che come previsto ha messo in difficoltà tutti noi e in particolar modo chi è portatore di disabilità psichica e/o fisica: categoria quasi dimenticata quella della disabilità e dell’infanzia così come quella della socialità.

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Perchè oggi voglio parlarvi di sfumature? Perché se ci pensate la chiusura e riapertura del nostro Paese così come le nostre emozioni hanno la parola chiave che li accomuna: gradualità ovvero sfumature di emozioni da cui sono scaturiti i nostri comportamenti; i primi giorni la paura per ciò che stava accadendo ci ha come paralizzati e il presentimento che di lì a poco tutto si sarebbe fermato era sempre più forte. Poco dopo, con la proclamazione di Italia zona rossa è subentrata l’angoscia: sentire il silenzio assordante fuori dalle nostre finestre, uscire soltanto per la spesa, vedere tutti con la mascherina, distanti uno dall’altro…così anche il sonno ha iniziato a venir meno e non soltanto perché la sera siamo meno stanchi o siamo annoiati, ma perché la paura ci assale; col passare delle settimane, abbiamo avuto la sensazione di uno pseudo adattamento a questa surreale condizione e l’emozione prevalente per molti è stata la tristezza e la noia.

E’ da qualche giorno che tra i sentieri di Psiche si sente aria di rabbia, impazienza, sfiducia nelle istituzioni: e come darvi torto? E’ assai complesso e difficile riuscire a fidarsi di chi ha dimenticato ‘categorie’ umane come gli anziani, gli innamorati, i bambini e altro ancora. Ed ecco che abbiamo attuato una vera e propria trasmutazione della rabbia in tenacia e determinazione nel continuare a rispettare le regole, tanto che i contagi sono calati in questi giorni come mai dall’inizio della pandemia in Italia.

Molte volte, nella vita la cosa più complicata da accettare è che le cose, i sentimenti, le emozioni sono caratterizzati dalle sfumature che è fondamentale vedere con occhi attenti e lucidi: comprendo che la riapertura graduale dal 4 maggio avrà indotto frustrazione ma è necessario razionalizzare e comprendere che tutto questo è fatto nel nostro unico ed esclusivo bene sanitario.

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La vita in generale va vissuta e amata nelle sue più profonde sfumature: gli estremi occorrono ma hanno la funzione di contenimento in casi estremi; in mezzo ci sono i colori con le loro tante tonalità e noi dobbiamo abilitarci a guardare tutte quelle tonalità per scegliere la nostra, quella che ci fa sentire a nostro agio più di altre. Per voi l’albero della vita di Klimt con l’augurio di una nuova rinascita fatta di tanti abbracci d’amore universale.

Insieme ce la stiamo facendo, alla prossima settimana

Teresa Fiora Fornaciari

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