GLI INTERESSI RUSSI IN AFRICA
Debiti cancellati e nuovi accordi per 12 miliardi di dollari ai Paesi africani

Il 23 e il 24 ottobre si è tenuto a Sochi, in Russia, il primo summit e forum economico Russia-Africa, alla presenza di 40 delegazioni africane. Presieduta dal presidente russo Vladimir Putin e dal suo omologo egiziano Abdel Fattah al- Sisi (attualmente a capo dell’Unione africana), il forum sancisce la riaffermazione della Russia in Africa, anche grazie alla cancellazione di oltre venti miliardi di debito accumulati dai Paesi africani verso Mosca, fin dai tempi dell’URSS. I 500 accordi siglati – per un volume complessivo di 12 miliardi di dollari – permettono alla Russia di consolidare la posizione di player globale sia nel settore degli armamenti che nel settore minerario. La penetrazione geopolitica della Russia ha l’obiettivo di contenere tanto le iniziative europee, quanto soprattutto quelle cinesi: nello scorso anno, infatti, il volume d’affari tra Cina e Africa è stato di 205 miliardi – senza contare i 60 miliardi di dollari in prestiti e fondi speciali che Xi Jinping ha disposto a favore dei Paesi africani nel settembre del 2018, ricevendo aspre critiche da Banca Mondiale e FMI per gli effetti di indebitamento che già si stanno verificando. Il giro d’affari della Russia è stato di appena 20 miliardi; la cifra tuttavia è cresciuta nel giro di un decennio del 185%, ingrassando gli introiti delle principali compagnie energetiche statali o parastatali russe come Gazprom, Lukoil, Rostec e Rosatom. “Il business tra Russia e Africa è raddoppiato negli ultimi 5 anni. Ma è troppo poco. Io credo che nei prossimi 4/5 anni possiamo facilmente raddoppiare il volume d’affari”, aveva detto Putin nel suo discorso d’apertura. Mosca punta a vendere 4 miliardi di dollari in armamenti ai Paesi africani entro la fine del 2019 e ha aggiunto che l’interscambio commerciale con l’Africa raddoppierà nei prossimi quattro anni.
La Nigeria ha sottoscritto un accordo per la consegna di 12 elicotteri d’attacco Mi-35. Sudafrica, Camerun, Eritrea hanno firmato impegni per l’acquisto degli stessi elicotteri ma anche di aerei, carrarmati e artiglieria pesante. Con il Sudafrica si è valutata l’ipotesi di una produzione congiunta di armi, sistemi di allarme, tecnologia aeronautica e carri armati. Per sancire il progetto, Putin ha inviato due bombardieri nucleari Tupolev Tu-160 per una missione di addestramento gratuita a favore dei sudafricani. I due velivoli sono atterrati a Johannesburg nel giorno di apertura del summit. In Sudan le aziende militari realizzano già armamenti su licenza russa. Probabilmente uno degli obiettivi russi è la costruzione di un’infrastruttura militare sul Mar Rosso. Le prime esercitazioni congiunte di difesa aerea russo-egiziana (Arrow of Friendship-2019), invece, si stanno svolgendo dal 26 ottobre nel centro tattico di addestramento per le truppe di difesa aerea egiziane, e si protrarranno fino al 7 novembre. “L’obiettivo degli esercizi è quello di condividere le esperienze tra le forze armate russe ed egiziane e anche di garantire la sicurezza dello spazio aereo e di utilizzare le difese aeree per proteggere le strutture critiche e migliorare le abilità pratiche dei militari nell’impegnare le massime capacità di combattimento dei sistemi missilistici di difesa aerea durante attività congiunte per respingere gli attacchi effettuati da un nemico simulato in varie condizioni”, ha affermato il servizio stampa.
Per quanto riguarda l’estrazione mineraria, se lo Zimbabwe sta accettando lo sfruttamento di un importante giacimento di metalli (rutenio, rodio, palladio, osmio, iridio, oltre al platino), il Namibia – dove, peraltro, la Russia è intenzionata a inviare forze militari – svolge un ruolo rilevante per l’uranio, mentre l’Angola per i giacimenti diamantiferi. La Repubblica centrafricana rappresenta un partner fondamentale, come dimostra la presenza già dal maggio del 2018 delle compagnie minerarie russe Nordgold e Gpb Resources (oltre alla significativa presenza dei contractors della Wagner, che operano anche nello scenario libico). Proprio durante il vertice, il presidente Faustin-Archange Touadéra ha affermato di aver chiesto nuove importazione di armi per le forze armate, prendendo in considerazione l’ipotesi di ospitare un’infrastruttura militare russa. A Sochi si è discusso anche di agricoltura intensiva, di trasporti, di elettronica ed energia (il Rwanda ha siglato un accordo per la costruzione, entro il 2024, di un impianto per la produzione di energia nucleare), ma in maniera molto meno rilevante. Per riassumere, è sicuramente illuminante il caso dell’Etiopia, alla quale la Russia ha cancellato il debito di 163 milioni di dollari; l’Etiopia esporta principalmente fiori e caffè in Russia, importandovi armi, carburante, veicoli e pezzi di ricambio. Manufatti e armi in cambio di materie prime.
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