Omicidio di Luca Sacchi, arrestati i due giovani spacciatori

Il 24enne è stato assassinato per aver protetto la sua fidanzata

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«Solo l’amore e la morte cambiano ogni cosa», così recita la fine di una poesia di Khalil Gibran. La vicenda che ha colpito Roma nella notte tra il 23 e il 24 ottobre è una vicenda di amore, ma purtroppo anche di morte.

È stato il sentimento profondo che univa Luca Sacchi alla sua fidanzata, Anastasia Kylemnyk, a portarlo a difenderla dal furto che stava subendo da parte di due spacciatori. E sono stati proprio questi ultimi, armati di una pistola, probabilmente una calibro 38, non ancora ritrovata, ad infliggergli in testa il colpo che avrebbe posto fine per sempre alla sua esistenza.

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Secondo alcune prime indagini, piuttosto superficiali, il 24enne e la sua ragazza si sarebbero avvicinati a Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, 21enni romani, per acquistare della droga. Ma è stata la ragazza a smentire immediatamente questa voce, spiegando che Luca stava sorvegliando suo fratello minore in un pub ed era intervenuto contro i due spacciatori in seguito alle intimidazioni, verbali e per mezzo di una mazza, rivolte ad Anastasia per ottenere il suo zaino. L’arma usata dai due 21enni contro la ragazza è stata ritrovata dai carabinieri nei campi nei pressi del Grande Raccordo Anulare.

Ulteriore conferma delle sane intenzioni della giovane vittima proviene da Domenico Pavone, legale portavoce della famiglia, che evidenzia non solo lo spirito naturalista ed atletico del ragazzo, ma anche gli esiti delle indagini cliniche svolte dai servizi ospedalieri, risultate positive per la donazione degli organi di Luca, che rappresenteranno una fonte di salvezza per molte vite umane.

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Intanto, l’arresto dei due spacciatori responsabili dell’omicidio ha costituito una (seppur minima) rassicurazione per gli abitanti del quartiere romano in cui si è consumata la tragedia. Dopo essersi nascosti con la complicità di familiari e conoscenze, trovati e interrogati in Questura con l’accusa di omicidio, Valerio del Grosso e Paolo Pirino sono stati portati nel carcere Regina Coele, dove sconteranno la propria pena.

A scontare la pena più grossa sarà però la vita di Luca: un valore che nessun pentimento potrà restituirgli.

Sara Fiumefreddo

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