QUANDO SONO I GENITORI A TRASMETTERE L’ANSIA DA NOTIFICHE

I 5 consigli della family coach Nan Coosemans per non entrare in conflitto con i figli

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Viene definita con l’acronimo FOMO, e tutti noi, almeno una volta nella vita, l’abbiamo sperimentata. Stiamo parlando della fear of missing out, la “paura di perdersi qualcosa” che ci assale quando dedichiamo minuti interi allo scroll del feed di Instagram o Facebook e, confrontandoci con le vite apparentemente perfette degli altri, ci sentiamo inadeguati. Così, per restare al passo delle nostre bacheche “patinate”, ci sentiamo in dovere di postare una story o un selfie, facendo uso di tutti quei filtri che ci permettono di “non sfigurare”.

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La FOMO non è semplice vanità, ma uno stato continuo di ansia che può avere ripercussioni soprattutto sulla psiche degli adolescenti: secondo il report #StatusOfMind della Royal Society for Public Health britannica, negli ultimi 25 anni è aumentata del 70% l’incidenza di ansia e depressione nei giovani, che additano proprio i social network come causa del loro malessere. E’ facile attribuirne tutte le responsabilità al carattere indolente, apatico e all’attaccamento allo smartphone dei giovani d’oggi. Ma non è tutta loro. Nan Coosemans, family coach e fondatrice di Younite (https://www.youniteonline.com/it/), propone un’altra prospettiva. “Confrontandomi in prima persona con centinaia di famiglie, posso dire che in molti casi la FOMO parte proprio dai genitori. Quante mamme sono intente a scattarsi un selfie dopo l’altro, in qualsiasi contesto, entrando così implicitamente in competizione con le figlie? Dinamiche del genere possono rivelarsi molto pericolose. Senza esserne consapevoli, infatti, i genitori instillano nei figli una sottile sensazione di inadeguatezza”.

I genitori non hanno nessuna intenzione di nuocere ai loro figli, chiarisce. Semplicemente, anche loro hanno dovuto fare i conti con il boom delle nuove tecnologie, senza disporre degli strumenti per interiorizzarle. Per questo la family coach propone cinque consigli per i genitori alle prese con l’ansia da notifiche.

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1. Fai un’analisi di te stesso. Ti senti davvero soddisfatto della tua vita, del tuo lavoro e della tua famiglia? Molto spesso ci si mette sotto i riflettori social per riscattarsi dalla mancata autorealizzazione, ma così facendo il problema alla base rimane irrisolto.

2. Lavora sulla tua autostima. Diventare genitori è un viaggio che riserva tante sorprese e impone qualche sacrificio, soprattutto per le donne, che spesso faticano a conciliare famiglia e carriera. La soluzione però non è certo quella di creare un’immagine filtrata di sé per andare a caccia di like su Instagram. Anzi, chi riesce a valorizzare il proprio sé più autentico ha molto meno bisogno di conferme da parte degli estranei.

3. Ritagliati alcuni momenti di connessione vera con i tuoi figli. Che sia al mattino durante la colazione o al loro ritorno da scuola, assicurati di riuscire a trascorrere ogni giorno qualche minuto insieme ai tuoi figli, mettendo al bando gli schermi di ogni tipo. Potrà sembrare una banalità, ma questi momenti sono preziosissimi per fare una pausa dalla frenesia quotidiana e dialogare in modo diretto e sincero.

4. Informati sulle nuove tecnologie. Da un giorno all’altro ci siamo trovati in mano smartphone capaci di fare qualsiasi cosa, ma quanti di noi sono realmente consapevoli delle loro potenzialità e dei loro rischi? In commercio ci sono libri, corsi e webinar che ti possono chiarire le idee sulle nuove tecnologie.

5. Fatti queste domande. Che esempio stai dando ai tuoi figli con la tua sovraesposizione? Che cosa stai cercando di dimostrare con quel selfie o quel post?

Lucia D’Amore

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